Nonostante le smentite e l’inaugurazione dell’elisoccorso notturno, la situazione della sanità nell’area del Vulture è disastrosa. Dopo aver declassato negli anni scorsi l’Ospedale di Venosa, ora i politici lucani si apprestano a distruggere anche quel poco che resta degli ospedali di Melfi e del Crob di Rionero.
Purtroppo, il destino che già è stato del presidio ospedaliero di Venosa, presto sarà anche delle altre due strutture presenti nel Vulture. I segnali ci sono tutti, nonostante regni un imbarazzante silenzio da parte degli operatori del settore e dei politici locali.
Ma andiamo con ordine. Per quanto attiene alla situazione dell’Ospedale di Melfi, sono numerose le criticità che non vengono volutamente affrontate e diversi i segnali che fanno intendere che presto vi sarà una migrazione di reparti e posti letto in direzione Potenza.
I reparti più a rischio da questo punto di vista sono sicuramente Ostetricia e la Rianimazione, mentre già altri hanno subito forti limitazioni. Basta vedere cosa accaduto alla endoscopia digestiva che di fatto non funziona più a Melfi costringendo i pazienti già oggi a recarsi direttamente a Potenza.
Qualcuno dice che l’Ospedale di Melfi è destinato a spegnersi lentamente come una candela perché questa è la volontà politica che si nasconde dietro le scelte di riordino sanitario prospettate. D’altra parte a confermare questa affermazione ci sono due indizi, la mancanza ormai cronica di anestesisti (a Melfi come a Rionero) e la mancata reintegrazione del personale medico che via via è andato in pensione in questi anni.
La carenza di anestesisti e di medici in generale, rispetto a quelli che servirebbero per far funzionare in maniera adeguata la struttura, dimostra in modo più che evidente la volontà politica di portare a termine un processo di forte ridimensionamento della struttura.
Grave è anche la situazione del reparto di Ortopedia e del Pronto Soccorso del nosocomio federiciano. Entrambe le realtà sono costrette a lavorare in affanno a causa della atavica mancanza di personale. Il Pronto Soccorso, in particolare, vede ridursi nel turno di notte, la dotazione di personale medico che passa dai 2 previsti ad un solo medico. Una situazione insostenibile sia per chi è costretto a lavorare in condizioni proibitive, sia per chi è costretto a ricorrere alle cure suo malgrado.
Insomma, quanto sta accadendo all’Ospedale di Melfi è il remake di quanto già accaduto a Venosa negli anni passati. La cosa veramente inquietante è che i protagonisti sono sempre gli stessi mentre il pubblico continua a pagare il biglietto per assistere a questo spettacolo orripilante.
Gianni Leggieri
Capogruppo M5S Basilicata