Il 4 ottobre è andato in onda nel corso di una nota trasmissione televisiva, le Iene, un sevizio sulla situazione del quartiere “Bucaletto” di Potenza. Come sappiamo si tratta di un rione periferico del capoluogo regionale realizzato a seguito del terremoto del 1980 per la collocazione di alloggi popolari, ma successivamente nel corso degli anni i prefabbricati di Bucaletto sono stati sfruttati dal Comune di Potenza anche per altri scopi. Come affermato da Silvia Lettieri, presidente del Comitato «La Nuova Cittadella», del quartiere Bucaletto ancora resistono 500 prefabbricati destinati ai terremotati dell’Irpinia. Per un totale di circa 2500 persone che vi abitano. «Però oggi non ci sono solo terremotati o loro discendenti. Negli anni i prefabbricati sono stati utilizzati anche per dare risposta abitativa ai meno abbienti. Dovevano essere sistemati “provvisoriamente”, invece sono rimasti qui».
Dal 1980 ad oggi più volte sono state denunciate le mancanze, i problemi e le pessime condizioni igienico sanitarie in cui sono stati costretti a vivere numerosi nuclei familiari di Potenza, il quartiere inoltre è stato collocato a pochi metri da un’area industriale dove è ancora in funzione la ferriera- acciaieria Siderpotenza; già nel 2007 la Asl di Potenza aveva denunciato al Sindaco le condizioni “non ottimali” dei prefabbricati dal punto di vista delle norme igienio-sanitarie, soprattutto a causa della presenza di amianto. I prefabbricati possono durare una quindicina d’anni, e invece siamo arrivati a 34, visto che furono istallati nel 1982. Chi vive al loro interno ha fatto manutenzione in autonomia, ma certo quelli in legno risentono molto del tempo che passa. Senza dimenticare poi che c’è un altro tipo di prefabbricati, un’ottantina, denominati “api”, che hanno componenti in amianto; nel tempo è stata fatta una piccola bonifica che ha però riguardato solamente i tetti e non gli interi dei fabbricati.
Se i dati e gli studi riportati dalla trasmissione televisiva richiamata, la quale fa riferimento ad uno studio dell’Università di Torino, fossero confermati metterebbero in evidenza un situazione particolarmente grave; inoltre, se quanto rilevato dalla Asl di Potenza nel 2007 e denunciato da diverse associazioni e comitati fosse confermato, ci sarebbe un’ampia platea di cittadini di Potenza esposti ad amianto con tutto ciò che questa esposizione comporta. Purtroppo ancora oggi moltissimi nuclei familiari vivono ancora negli stessi prefabbricati e nelle stesse condizioni descritte e denunciate.
Per tali ragioni ho presentato un’interrogazione rivolta al Presidente della Giunta Regionale Pittella e agli Assessori competenti per capire se la situazione descritta dalla trasmissione televisiva “Le Iene” corrisponde al quadro in possesso dell’istituzione regionale; se sono previsti interventi per rimuovere le situazioni di pericolo e i fattori di rischio per i cittadini e, in caso affermativo, quali interventi e con quali tempi; se non si ritiene opportuno predisporre uno screening sanitario sulla popolazione coinvolta.
Gianni Leggieri
Capogruppo M5S Basilicata