È noto a tutti come la regione Basilicata sia terra altamente sismica e non serve riportare alla memoria l’ultimo terremoto devastante dell’Irpinia che ha causato quasi tremila vittime. In questi giorni abbiamo assistito impotenti alla nuova tragedia del sisma che ha colpito soprattutto i comuni di Amatrice e Accumoli, dove un movimento tellurico del sesto grado della scala Richter ha raso al suolo case e provocato quasi trecento vittime.
Ma assistere impotenti al crollo di strutture pubbliche come la Casa dello Studente all’Aquila e una scuola pubblica ad Amatrice, in qualche modo vuol dire anche essere colpevoli. Un terremoto di quel grado in Giappone non avrebbe provocato crolli e quindi vittime. In Italia purtroppo manca la cultura della prevenzione.
Noi del Movimento 5 Stelle abbiamo provato a richiamare l’attenzione delle istituzioni politiche e amministrative della regione su un caso che potrebbe fare scuola se preso seriamente in considerazione dagli organi competenti, a cui è stata rivolta un’interrogazione protocollata a marzo e diretta al presidente Pittella.
Il caso è quello di una casa comunale denominata “Palazzo Pizzo” del comune di Castelluccio Superiore, soggetta in passato ad alcuni lavori di riqualificazione formale statica e funzionale dal costo di cinquecentomila euro di soldi pubblici. Ricordiamo che Castelluccio ricade in Zona sismica 2 con pericolosità sismica media, dove possono verificarsi terremoti abbastanza forti.
In particolare, trattasi di un edificio inglobato e incastrato su un altro edificio preesistente adibito a parcheggio, costruito negli anni 80 e pertanto in rispetto di norme non più attuali e vigenti e del cui collaudo statico non ne siamo edotti e sul quale va specificato come non sia mai stato verificato e né è stato oggetto di valutazione di vulnerabilità sismica.
Inoltre, l’edificio ultimo, risulterebbe essere stato calcolato senza tener presente dell’incombente presenza di quello preesistente, ovvero senza valutare le mutue azioni e interazioni e lo stesso a riguardo sia alle valutazioni di vulnerabilità sismica che a quelle relative alle oscillazioni, i modi di vibrare e, quindi, agli spostamenti delle due strutture inglobate.
La questione è oggetto di inchiesta da parte della Procura di Lagonegro che nel corso delle indagini ha chiesto una consulenza tecnica a uno dei maggiori esperti del settore: l’ingegnere forense Prof. Nicola Augenti. Nelle conclusioni della perizia si legge “che le strutture oggetto della presente indagine, violando le norme sismiche vigenti, risultano fuori legge e dunque pericolose per l’incolumità di persone e cose, non essendo soddisfatti i requisiti di sicurezza previsti dalle leggi”. A seguito della perizia, l’esperto ne chiedeva il sequestro immediato.
Fortemente preoccupati abbiamo chiesto per quali motivi gli uffici della Regione Basilicata e in particolar modo quelli del Dipartimento Infrastrutture resi edotti della questione, nonché quelli del Genio Civile di Lagonegro non hanno vigilato e controllato sulla correttezza dei progetti depositati e sulla loro conformità alle norme tecniche vigenti e in particolare a quelle contenute del DM 2008 per ciò che riguarda i lavori di Riqualificazione formale, statica e funzionale di Casa Pizzo e riuso come nuova Residenza Comunale.
Abbiamo chiesto se le opere oggetto dell’interrogazione costituiscono pericolo per la pubblica e privata incolumità; se i controlli di cui al punto 1) sono stati adempiuti, quali sono stati i pareri e quali prescrizioni sono state emesse dagli uffici di cui sopra; quali azioni la Regione, attraverso gli uffici e i dipartimenti competenti, intende mettere in pratica per poter dichiarare le opere sopracitate pienamente fruibili e sicure; essendo l’intera vicenda oggetto di procedimento penale (R.G.N.R. 527/2012), se la regione Basilicata è stata indicata quale persona offesa dal reato e se si è costituita parte civile nel predetto procedimento.
Domande legittime che ancora attendono risposta, nel frattempo non ci resta altro che pregare.
Capogruppo M5S Basilicata