Si è finalmente conclusa la manfrina della visita di Renzi a Matera per siglare il “Patto per la Basilicata”, l’oggetto misterioso sul quale, al momento della firma, alcuni degli astanti del Teatro Duni – quelli pensanti – hanno chiesto lumi: “Ma si può sapere cosa state firmando?”
Funziona così nell’era del renzismo spinto: si fanno spot su spot per nascondere la verità del vuoto assoluto e dei disastri che si stanno perpetrando su tutto il territorio nazionale.
Così, dopo aver ascoltato un sermone di altri tempi da parte del Sindaco di Matera, Raffaello De Ruggieri, è toccato a Marcello Pittella stendere il tappeto rosso per il suo conclamato dominus. Pittella ha sciorinato numeri a caso e percentuali da capogiro, rappresentando la Basilicata che non c’è o che magari esisteva all’epoca dei Borboni, prima della depredazione in nome dell’unità d’Italia. Perle del tipo: “Questa è una terra fatta di imprenditori seri!”. Subito abbiamo pensato all’imprenditore e Consigliere Regionale Vincenzo Robortella (presente in sala accanto agli altri colleghi del PD) e alla sua Outsourcing s.r.l coinvolta nello squallido scandalo ‘Trivellopoli’, nonchè al Gruppo Natuzzi che se ne infischia bellamente di 365 lavoratori e delle loro famiglie, ma non intende rinunciare ai lauti contributi pubblici. Il massimo della sottomissione, degna dei capolavori fantozziani, si è avuta quando il gladiatore di Lauria ha annunciato che sarà a fianco del ducetto di Firenze in vista del Referendum Costituzionale di ottobre 2016.
Stendiamo un velo pietoso sul solito show di Matteo Renzi, una sorta di rivisitazione dei tanti spettacoli di bassa leva a cui ci aveva abituato il Cavaliere.
Le verità sono ben altre e sono molto più amare: la Basilicata ha un tasso di occupazione inferiore addirittura a quello della Grecia che è ultima nella classifica dei 28 paesi dell’Unione Europea, con l’Italia terzultima (fonte, CGIA di Mestre su dati Eurostat). I giovani lucani che non studiano e non lavorano sono quasi il 45% e per di più continuano ad emigrare a frotte. Abbiamo dei trasporti disastrosi e a tratti inesistenti: Matera “Capitale Europea della Cultura 2019” èancora isolata. I trenini delle FAL non sono sufficienti e Pittella non ha intenzione di completare la Ferrandina – Matera. A tutto questo si aggiunge lo spettro del disastro ambientale che piano piano si sta materializzando con l’evolversi dell’inchiesta di Trivellopoli e che la compagnia ospite del Teatro Duni ha sapientemente evitato di menzionare.
In mezzo a tutto questo ottimismo peloso, finto e ipocrita, di mani che si spellavano in adoranti applausi e consiglieri regionali armati di smartphone in spasmodica ricerca di selfie, l’unica voce fuori dal coro, oltre al costante sottofondo di fischi e urla proveniente dall’esterno, è stata quella di un’insegnante precaria che ha gridato a tutti il suo stato di frustrazione a seguito della riforma della c.d. Buona Scuola. Un’altra buona “sola” renziana!
Renzi e Pittella, i quali hanno annunciato un tour porta a porta per convincere gli Italiani a confermare lo scempio nei confronti della Costituzione, sappiano che dietro quelle porte ci saranno cittadini informati e soprattutto stanchi di anni di balle a raffica.
In fine una cortesia la chiediamo ai consiglieri PD che ieri si spellavano le mani e che il 17 aprile si spendevano per il SI’ contro le trivellazioni in mare: qual è la vostra posizione sulle trivellazioni renziane della Costituzione Italiana? Iniziamo a vedere quanti hanno il coraggio di togliersi la maschera!
Gianni Perrino
Portavoce M5S Basilicata – Consiglio Regionale