Le carte dell’inchiesta sul petrolio in Basilicata stanno portando alla luce un sistema sempre più inquietante e allarmante, soprattutto se si pensa alle ripercussioni che si potrebbero avere nei prossimi 20-30 anni, o si stanno già avendo in questo momento sulla salute dei cittadini lucani, che subiscono alle loro spalle le angherie e i soprusi perpetrati da una classe dirigente dedita solamente a conseguire guadagni personali.
Leggendo i giornali di oggi, emerge la figura di Pasquale Criscuolo, imprenditore impegnato nel settore del petrolio e indagato dalla Procura di Potenza, che avrebbe svolto un ruolo di “trait d’union” tra ENI e Pittella, tessendo i rapporti tra la Regione Basilicata e la multinazionale del petrolio, con l’obiettivo di massimizzare i profitti a tutti i costi, anche stringendo alleanze con gli amministratori locali e nazionali, rendendosi disponibile “per il conseguimento di utilità varie”.
Se tutto ciò venisse confermato, la posizione di Marcello Pittella si aggraverebbe ulteriormente e non potrebbe far altro che dimettersi e andare a casa, come abbiamo già chiesto con la mozione di sfiducia del 5 aprile presentata nei confronti del Governatore Pittella e della sua Giunta e che verrà discussa nell prossimo Consiglio Regionale in programma il 19 aprile.
Chiediamo ai cittadini lucani di dare un segnale forte contro questa politica fossile, e contro il malaffare petrolifero, andando a votare sì domenica 17 aprile al referendum contro le trivellazioni in mare. Chiediamo ai lucani di riflettere anche sulle parole pronunciate nei giorni scorsi dal vescovo Orofino, allarmato e preoccupato dall’inchiesta sul petrolio lucano, “il monocolore che dura da 80 anni.
Perché alla fine il sistema Colombo è uguale al sistema Pd di oggi. É il fallimento del PD. Il sistema Colombo non è mai tramontato.”, inoltre, Orofino ha annunciato il suo sì al referendum di dominca 17. Ricordiamo anche l’appello alla libertà di coscienza di ciascuno arrivato dai vescovi lucani che invitano ad usare come faro gli insegnamenti della Chiesa sulla salvaguardia del creato, che Papa Francesco ha racchiuso nell’enciclica Laudato si’, perché allo sfruttamento delle risorse naturali in Basilicata, ha rocordato la Conferenza episcopale della regione, non sempre è stata riservata la giusta attenzione in tema di salute e ambiente.
Votando sì possiamo dare una spallata forte anche a questo sistema che ha portato la Basilicata sull’orlo di un disastro ambientele, e a diventare una delle regioni più povere d’Italia e con i più alti tassi di emigrazione soprattutto giovanile.
Il Capogruppo M5S Basilicata
Gianni Leggieri