Non ci sono più parole per esprimere lo sdegno che si prova davanti alle assurde decisioni assunte dagli Uffici regionali e dalla Giunta Regionale della Basilicata. Assistiamo giorno dopo giorno ad uno stupro reiterato del nostro territorio ad opera di personaggi assolutamente insensibili e privi di ogni coscienza civile. Si tratta di un vero e proprio disastro ambientale pianificato a tavolino da politici senza scrupoli che ormai hanno venduto la nostra terra alle multinazionali di ogni genere che da noi vengono a fare i loro sporchi affari.
Non sono affermazioni esagerate quelle che mi sento di fare davanti all’ennesimo schiaffo dato al paesaggio lucano con il rilascio di parere positivo VIA concesso dalla giunta regionale di Basilicata in data 24 Febbraio 2016 all’impianto eolico situato a diretto contatto del Castello di Monteserico di Genzano di Lucania, in località Corbo.
Si tratta infatti di una decisione gravissima che deturpa irrimediabilmente un monumento di un valore inestimabile situato in un contesto paesaggistico unico in Italia. L’ultima decisione in ordine di tempo figlia del disinteresse di dirigenti e politici lucani rispetto ai temi della tutela del paesaggio e del territorio.
Non possiamo infatti dimenticare il precedente del castello di Brienza con il dibattito innescato da quell’episodio. Un dibattito che evidentemente non è servito a molto se si continuano ad autorizzare progetti di tal genere. Viviamo purtroppo in una Regione completamente succube delle multinazionali di ogni tipo che si vede continuamente privata delle sue bellezze, mortificata, colpita e devastata.
Naturalmente, ancora una volta l’interesse di pochi prevale su quello dell’intera comunità lucana. Ancora una volta si predilige l’eolico selvaggio alla valorizzazione del paesaggio, della storia, della cultura, del turismo. Ancora una volta una politica miope e cinica ci toglie uno spicchio di bellezza presente nella nostra Basilicata. E se come diceva un famoso scrittore russo “la bellezza salverà il mondo”, la Basilicata, continuando di questo passo, non è destinata a salvarsi.
Purtroppo, la vicende di Monteserico risulta ancora più sconcertante per il silenzio delle amministrazioni locali e delle Sovrintendenze. Ma anche perché nessuna considerazione è stata data alle osservazioni presentate dalla Ola e dall’Associazione Intercomunale Lucania che pure offrivano fondati motivi per addivenire ad un diniego.
Senza considerare che ancora una volta a nulla sono valsi gli appelli lanciati nei mesi precedenti dal Movimento 5 Stelle e le richieste presentate in consiglio regionale e in commissione.
E’ chiaro che quando vi sono interessi economici così grandi di salvaguardare, da parte della Giunta regionale si alza un muro di gomma difficile da penetrare, un muro purtroppo rafforzato dalla complicità delle amministrazioni locali pronte a vendersi per un piatto di lenticchie.
Ma si sa, ormai nella nostra Regione si fa politica e si amministrano i comuni con le elemosine delle royalties del petrolio, con la carità che viene fatta dalle multinazionali dell’eolico, con i progetti di zone franche sponsorizzate dagli assessori regionali.
Purtroppo quello cha sta accadendo in Basilicata è di una gravità inaudita, perché tutto questo accade appunto nel silenzio e con la complicità di tutti coloro che potrebbero con atti concreti opporsi a progetti scellerati che rappresentano uno sfregio alla storia, alla cultura e alla tradizione della nostra amata terra.
Quale sarà il prossimo monumento ad essere colpito ?
Capogruppo M5S Basilicata
GIANNI LEGGIERI