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Si sono conclusi ieri sera i lavori sulla Legge di Stabilità 2016, mentre lunedì prossimo riprenderanno con il voto sul cosiddetto “collegato”. Davvero poche e, spesso, quasi inconsistenti, le misure previste dal governo Pittella in grado di incidere in maniera tangibile sui bisogni reali dei cittadini lucani: lavoro, tutela della salute, sostegno alle persone più in difficoltà. Sono stati stanziati 7,7 milioni per il tanto propagandato “reddito minimo di inserimento”, che altro non è che un mero e temporaneo “rimborso spese” di 450 euro: una misera mancia la cui erogazione dipende dai soliti (e stantii) progetti di formazione che chissà quando partiranno. Una mancia che al termine dei fantomatici corsi di formazione non verrà più erogata e che sta tenendo sotto scacco una decina di migliaia di lucani: ancor prima di partire si dimostra peggio dei vecchi e già discutibili COPES.
Non paghi della devastante scommessa giocata sui derivati (fino ad ora persi oltre 31 milioni di Euro), i legislatori di via Verrastro si sono avventurati in un’altra spericolata acrobazia finanziaria: la trasformazione di Sviluppo Basilicata in una vera e propria banca di emanazione pubblica per la quale verranno investiti ben 20 milioni di euro dei soldi dei lucani. Peccato che Pittella & C. non abbiano ancora chiarito molti aspetti della “trasformazione” e di quali spazi di manovra e operativi godrà la nuova “Finanziaria della Basilicata”, un organismo che, teoricamente, potrebbe anche lanciarsi, utilizzando fondi comunitari e regionali, in arditi e pericolosi esercizi di finanza creativa e derivata.
Anche questa volta la legge di stabilità regionale 2016 contiene le più disparate disposizioni, molte “marchette” e assomiglia ad un “decretone Ominbus” che contiene di tutto e di più. Un’accozzaglia di norme, molte improvvisate e evidente frutto di “pressioni” e “richieste” pervenute all’ultimo minuto. Dopo aver portato, nei mesi scorsi, con buona pace dei viaggiatori e pendolari lucani, preziose risorse allo scalo aereoportuale di Pontecagnano, Pittella ha deciso di investire altri 2 milioncini sulla pista Mattei. Anche questo è un grande punto interrogativo: un esperimento rispetto al quale mancano tutti i parametri minimi e necessari per una seria e oculata valutazione dell’investimento pubblico.
Tra le pochissime note positive vi sono i 10 milioni di euro stanziati in favore di ARPAB per l’acquisto delle apparecchiature per il controlo e il monitoraggio ambientale. Sarà la volta buona perchè l’ARPAB funzioni e garantisca un minimo di affidabilità? Si poteva fare di più considerato che, a sopresa, in serata Pittella ha fatto approvare alla sua maggioranza in Consiglio una norma che prevede la stipula di un mutuo da 14 milioni di euro per la realizzazione di un immobile da adibire a comando regionale della Guardia di finanza: un mutuo ventennale che costerà alle finanze regionali da 700 mila a 1 milione di euro di interessi passivi! Quando vuole Pittella i soldi “nelle pieghe, nei meandri del bilancio” li trova, eccome! Ed ecco che, vanificando le disposizioni di legge del Testo Unico degli Enti Locali, arrivano altri soldi ai comuni in predissesto o dissesto, insieme a 850.000 € al consorzio ASI della provincia di Potenza (ma Pittella non doveva risanarlo e rlanciarlo?) e 1,5 milioni alla Provincia di Matera.
Tra le varie prebende distribuite in appendice all’articolato è rispuntata magicamente, per la terza volta in due anni, quella relativa all’assunzione di personale (anche esterno) destinato agli Uffici di Presidenza della Giunta e del Consiglio. Se l’anno scorso il raccomandato veniva di notte con l’emendamento fantasma firmato Cifarelli, quest’anno c’è stata una promozione del raccomandato direttamente “in prima serata” con la pronta sottoscrizione di altri consiglieri di maggioranza (leggi qui il testo dell’emendamento approvato). Pittella e Lacorazza potranno assumere, direttamente e a loro piacimento, altre unità lavorative esterne: due per Pittella mentre, l’ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale, potrà ingaggiarne una. Un vero e proprio schiaffo a chi, come ad esempio i 5 vincitori di concorso ARPAB, attende la stabilizzazione che spetta per diritto ed ai quali viene ripetuto il solito falso “mantra”: “non ci sono i soldi per assumere”.
E poi, dulcis in fundo, il paradosso dei paradossi: questa maggioranza, attraverso uno dei consiglieri più taciturni, Vito Giuzio, è arrivata a dare lezioni di morale al gruppo consiliare del M5S. Per quale motivo? Perchè, a suo dire, i portavoce del M5S dovrebbero dare per primi l’esempio, assumendo nel proprio gruppo, solo personale interno all’Ente o agli enti subregionali. Al consigliere PD (“Paradossi Democratici”), oltre a ricordare i principi costituzionali e fondamentali di legge ordinaria che disciplinano la materia, abbiamo rammentato che solo il gruppo M5S ha restituito al Consiglio Regionale oltre 40 mila euro di risparmi sulle spese di personale e di funzionamento. Solo il gruppo M5S ha restituito al Consiglio140 mila € attraverso il progetto “FacciAmo Scuola”.
Insieme ad altre somme non percepite (altri 20 mila euro), le somme restituite al Consiglio da parte del M5S sono oltre 200 mila €!Perché mai Giuzio e gli altri non seguono il nostro esempio? O non è un esempio degno di essere preso in considerazione? Se ne facciano una ragione, Giuzio e il PD: il M5S sta dimostrando, con i fatti, che un altro modo di fare politica è possibile anche in una regione martoriata da 40 anni di clientelismo sfrenato, senza alcuna visione di sviluppo, i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti. Oltre alla vergogna del capoluogo regionale in dissesto, una gestione disastrosa che ha creato una continua emergenza rifiuti nella quale a molti piace e conviene sguazzare. Tutto questo, mentre una popolazione sconfortata, disperata, non fa altro che emigrare, scappare via. Forse è questo l’esempio che Giuzio e il PD consigliano di seguire?
Gianni Perrino
Portavoce M5S Basilicata – Consiglio Regionale