Vigilare sul rispetto e la cura dell’ambiente e della salute dei cittadini è il più importante compito a cui è chiamato ad assolvere un sindaco, dal primo giorno in cui viene eletto. E perchè questo accada, non dovrebbe essere necessario che gruppi di cittadini denuncino, chiedano spiegazioni, organizzino catene umane per sensibilizzare o richiamare l’attenzione su evidenze così macroscopiche che toglierebbero il sonno a qualsiasi primo cittadino con un minimo di senso etico del dovere. Invece il sindaco di Rotondella Vito Agresti dichiara di dormire sonni tranquilli; la sua terra è quasi completamente contaminata, la salute dei suoi cittadini seriamente compromessa, e lui dorme sonni tranquilli giustificando con un cavillo legislativo il proprio immobilismo. Ma andiamo con ordine. Senza partire dall’inizio, da quando cioè un vero fuoriclasse della politica lucana, Emilio Colombo, fece dono ai cittadini di Rotondella di quelle simpatiche barre di uranio, tanto piccole quanto ingombranti, che gli americani non sapevano proprio che farsene. Riepiloghiamo sinteticamente quanto accaduto negli ultimi anni, da quando cioè si è costituito il Gruppo di Lavoro sul Nucleare del Movimento Cinque Stelle – Area Metapontino.
Sono state presentate svariate richieste di accesso ad informazioni ambientali, supportate anche dall’intervento del Prefetto di Matera, ed un’interrogazione al Senato del portavoce Petrocelli, in cui si chiedeva conto dello stato dei lavori di bonifica e di alcuni capitoli di spesa poco chiari desunti dal “bilancio civilistico SOGIN” del 2007 e del 2012. E’ stato organizzato dal M5S a settembre del 2014 un tavolo della trasparenza, con la partecipazione di funzionari della SOGIN e si sono rivolte domande precise e circostanziate anche sull’entità di alcuni “piccoli incidenti” avvenuti nell’ultimo periodo all’interno dell’ITREC e in particolare dopo l’inizio dei lavori di bonifica. Ma nessuna risposta chiara è arrivata, nessun accesso a informazioni è stato concesso. Da sottolineare, durante questo periodo, la totale assenza, a tutti i livelli, degli amministratori locali dei tre Comuni esposti al rischio, Policoro, Nova Siri e Rotondella, che evidentemente non hanno mai smesso di dormire sonni tranquilli. Dopo tutto questo lavorìo ai fianchi, il Gruppo di Lavoro riesce perlomeno ad ottenere uno straccio di accordo, strappato allo stesso Presidente dell’ARPAB, che accetta di condividere con i cittadini la rete di monitoraggio e di prelievo dei campioni da analizzare. Nel frattempo il nostro senatore, Vito Petrocelli, si attiva affinchè venga organizzato un Tavolo della Trasparenza in cui coinvolgere anche la Consulta dei Comuni nuclearizzati.
Il Presidente della Consulta si mostra entusiasta dell’iniziativa, suggerendo di organizzare l’evento a Rotondella, dal momento che è il sito dove l’attualità degli sversamenti non finisce di fare cronaca, ma il sindaco di Rotondella, Vito Agresti temporeggia, o per meglio dire, dorme. Intanto in un comunicato stampa della Sogin del 4 Giugno scorso, si legge: “Le analisi di laboratorio sui campioni d’acqua hanno evidenziato in alcuni punti il superamento delle Concentrazioni Soglia di Contaminazione (CSC) per alcuni parametri chimici, non radiologici (trielina, cromo esavalente, ferro, idrocarburi totali), rispetto ai valori massimi consentiti dalla normativa vigente.” Ma questo non è ancora sufficiente per disturbare i sonni tranquilli di Agresti, che a questo punto, avrebbe dovuto convocare d’urgenza non un Tavolo della Trasparenza, ma una vera Conferenza dei Servizi per avviare il programma di caratterizzazione ambientale dell’ITREC, costato, pare, intorno ai settecentomila euro. Ma come Ponzio Pilato si lava le mani e afferma, in un articolo comparso qualche giorno fa sulla Gazzetta del Mezzogiorno che solo la Regione può convocare una CdS, dimenticando che la Regione Basilicata, sull’esempio di altre Regioni con la legge regionale n. 28 del 28/12/2007 , ha delegato ai Comuni territorialmente competenti la responsabilità in materia di caratterizzazione e bonifica dei siti inquinati. Quindi la CdS avrebbe potuto e dovuto convocarla lui. Nello stesso articolo Agresti dice di aver richiesto ulteriori documentazioni e analisi più approfondite, ma noi gli chiediamo a che titolo sono state fatte queste richieste se non c’è stata nessuna Conferenza dei Servizi? Infine dichiara che i risultati delle suddette analisi approfondite sono tali da poter dormire, appunto, sonni tranquilli.
Ma allora perchè questi risultati, i documenti integrativi richiesti, il piano di caratterizzazione ambientale del territorio di Rotondella e le problematiche sulla disattivazione dell’ITREC non vengono pubblicati regolarmente sul calcolatore (il “Totem”) che SOGIN ha donato al Comune proprio per questo scopo? Il prof Zucchetti, consulente radioprotezionista pagato dai Comuni di Rotondella, Policoro e Nova Siri, aveva consigliato tra l’altro ai tre Comuni, di dotarsi di un sistema autonomo di monitoraggio ambientale: perchè non lo hanno ancora fatto? Dei suggerimenti del professore non ne hanno perseguito nemmeno uno, eppure i soldi per il ristoro ambientale per l’ITREC li percepiscono! Quale miglior utilizzo potevano farne a favore della popolazione che rappresentano? Ricordiamo infine al sindaco dormiglione che il suo collega di Melfi ha convocato una Conferenza dei Servizi per problemi analoghi a quelli di Rotondella, a dimostrazione del fatto che sono i sindaci che hanno il potere o forse il “dovere” di farlo!
Gruppo di lavoro sul Nucleare
Attivisti M5S Novasiri
E’ prevista per domani la Comunicazione dell’ assessore Berlinguer sulle attività in corso nell”impianto Itrec di Rotondella gestito da Sogin Spa, frutto dell’impegno assunto dalla Giunta Regionale in seguito alla mozione M5S approvata all’unanimità lo scorso 9 giugno. Ricordiamo che SOGIN aveva dato notizia del rilevamento di sostanze inquinanti oltre i limiti nelle acque di falda superficiali all’interno del perimetro dell’ITREC di Rotonella.