I dati sull’economia lucana sono molto preoccupanti e denotano come la crisi economica che investe il nostro Paese si faccia sentire con ancor più forza proprio nella nostra Regione. In base alle previsioni più ottimistiche, si calcola che l’economia lucana viaggi di fatto con due anni di ritardo rispetto all’economia nazionale. Ciò significa che se in Italia si prevede che questo sarà l’anno della ripresa, la Basilicata dovrà aspettare il 2017 per iniziare a vedere la luce.
Una situazione di grande difficoltà che coinvolge tutti i settori della nostra economia: agricoltura, industria, turismo e artigianato. E’ chiaro che diverse sono le azioni che si possono mettere in campo per rilanciare l’economia e per dare sostegno ai settori in difficoltà e alle famiglie ormai giunte allo stremo.
Personalmente sono convinto della necessità di un forte intervento da parte della politica lucana, un intervento di responsabilità, con tagli alla spesa pubblica (quella spesa inutile, non certo ai servizi) e interventi a favore di chi investe e delle famiglie in difficoltà. Le proposte di legge presentate dal gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle di Basilicata – “zero privilegi” e “reddito di cittadinanza” – vanno proprio in questa direzione.
Naturalmente, occorre fare di più. Soprattutto bisogna ripartire dai settori che rappresentano i punti di forza di questa Regione, ossia agricoltura e turismo. Solo azioni serie in questi due settori possono portare ad una vera inversione di marcia e favorire la crescita economica tanto invocata. E’ importante però non commettere gli errori del passato e approcciarsi in maniera nuova ai problemi che tali settori presentano attualmente. Non possiamo infatti dimenticare, che negli anni passati, anche a causa della incompetenza dei soggetti chiamati a ricoprire assessorati di peso, abbiamo ottenuto risultati negativi che ci penalizzano ancora oggi.
Tanto per citare alcuni esempi: l’Arbea ha perso il riconoscimento europeo di organismo pagatore; i Consorzi di Bonifica e il Consorzio Agrario mal gestiti dalla politica sono andati in fallimento; si sono politicizzati i Gruppi di Azione Locale (GAL) e i Progetti integrati di Filiera (PIF) con un risultato più che mediocre non riuscendo a spendere utilmente; nulla è stato fatto per la soluzione delle calamità 2003, 2004, 2005, 2010 e 2013; nulla è stato fatto per le fide pascoli, per il carburante agricolo, nella ricerca agricola, nello snellimento delle erogazioni di aiuti agli agricoltori, nella velocizzazione della spesa per evitare ulteriori disimpegni automatici. Tutti errori e mancanze che ancora oggi pesano sul settore agricolo e producono danni agli agricoltori locali.
E’ chiaro che, sempre per rimanere alla materia agricola, tanto deve essere fatto, proprio a partire dalla programmazione 2014-2020, nonché dalla creazione di un filiera per generare lavoro in agricoltura. Purtroppo, identico ragionamento si potrebbe sviluppare anche per il settore turistico e per l’artigianato, a dimostrazione delle gravi mancanze della politica degli ultimi 20 anni e della incapacità di certa classe politica di affrontare i problemi e offrire soluzioni vere che non si limitino a pratiche clientelari ben note a tutti.
Sono convinto che questa situazione non potrà che peggiorare a causa delle ultime decisioni che si stanno determinando all’interno della segreteria regionale del PD, con una inspiegabile e strana rotazione degli assessori. Un avvicendamento frutto della necessità di trovare un equilibrio politico interno fra le tante anime del Partito Democratico, senza che in alcun modo si tenga in debita considerazione il bene di questa terra.
Se poi consideriamo che i soggetti che dovrebbero ricoprire le cariche di assessori regionali, sono già sulle pagine di tutti i giornali lucani per le note vicende di “rimborsopoli”, comprendiamo bene tutti che questa politica è ormai arrivata alla frutta, priva di ogni dignità e del minimo rispetto delle regole e del buon senso.
Gianni Leggieri
Portavoce M5S Basilicata