Giornata di amarissime conferme quella di martedì 10 marzo in consiglio regionale. Traditi tutti i lucani che credono in una Basilicata diversa, improntata alla salvaguardia del territorio, attenta alla salute dei cittadini e alla valorizzazione dell’enorme patrimonio agricolo, ambientale ed enogastronomico lucano. Bugiardi seriali e dubbi personaggi piegati a interessi diversi da quelli pubblici, ieri hanno dato il “via libera” alla razzia delle risorse della nostra terra.

Il governatore Pittella (condannato dalla Corte dei Conti a risarcire € 6.300,00 di soldi pubblici spesi allegramente) in tandem con l’assessore all’ambiente Aldo Berlinguer, nel corso di una conferenza stampa, hanno sbandierato una presunta “operazione verità” sulle ricadute sanitarie e ambientali delle estrazioni petrolifere. Pittella ricorre a “slides” sommarie e generiche per tentare goffamente di nascondere la polvere (inquinante) sotto il tappeto: nessun riferimento alle sempre più frequenti “anomalie” nel Centro Oli di Viggiano; nessun cenno al divieto di utilizzo delle acque per qualsiasi scopo imposto dall’ordinanza sindacale del Comune di Corleto Perticara. Insomma, totale “black out” informativo sui veleni che l’oro nero disseminerebbe sul territorio e nelle falde acquifere.

Il condannato Pittella ha avuto la faccia bronzea di elencare i suoi presunti “successi”. Successo sarebbe l’approvazione del vergognoso Sblocca Trivelle (art. 38 dello Sblocca Italia), cui viene accostato da Pittella il successo di “Matera2019”, quasi una involontaria conferma del valore di contropartita della designazione a città capitale della cultura europea per il 2019 di Matera a fronte dell’esponenziale aumento del territorio lucano interessato dalle trivellazioni (oltre il 70%!). Successo, secondo Pittella, sarebbe il rilancio dell’automotive a Melfi dove, in quanto a diritti dei lavoratori, sembra esser tornati indietro almeno al 1800. Questo il favoloso mondo di Marcello Pittella! Nelle stanze lussuose ed ovattate del Potere non giunge il grido di dolore dei lucani. Tutto finto, frutto di fervida immaginazione.

Ed anche in materia di gestione dei rifiuti la musica è sempre la stessa: pessima. L’approvazione della “Strategia regionale Rifiuti Zero 2020“, inserita nell’ultima finanziaria regionale, è solo un enorme “bluff”. Un altro gioco di prestigio dell’illusionista Pittella. Anche in questo caso, fatta la legge (regionale) trovato l’inganno (pittelliano). E’ una scandalosa presa per i fondelli dei lucani la promessa dell’eliminazione degli inceneritori sul territorio della regione. Nonostante la legge regionale, infatti, in aperta violazione della stessa, si autorizzano progetti di incenerimento e di trattamento dei rifiuti altamente impattanti per l’ambiente e la salute dei cittadini: un pirogassificatore a Bernalda, un opificio per la produzione di CSS a Senise, altri centri di presunto “recupero” di materiali pericolosi a Ferrandina e Colobraro.

A dimostrazione della loro totale mancanza di sensibilità ambientale e sanitaria, Pittella e la sua maggioranza hanno bocciato ieri la mozione del M5S Basilicata che chiedeva, proprio in attuazione alla legge regionale “Strategia Rifiuti Zero 2020”, di  sospendere tutti i progetti impattanti (inceneritori, pirogassificatori, piattaforme di CSS, ecc.) in attesa di aggiornare il redigendo Piano Regionale dei Rifiuti, piano la cui redazione è stata recentemente affidata a una ditta esterna e che costerà ai lucani ben 600 mila euro.

La mozione è stata seccamente respinta dal PD con 8 voti contrari e da Realtà Italia (Galante), con le 2 astensioni di PP (Bradascio) e PSI (Pietrantuono). Da segnalare il completo disinteresse (testimoniato dalla loro assenza) dei 2 consiglieri espressi dal territorio metapontino: Nicola Benedetto (Centro Democratico) e Paolo Castelluccio (Forza Italia).
Quindi, non solo trivelle ma anche tanta immondizia indifferenziata e pericolosa da incenerire: lo spettro dell’articolo 35 (Sblocca Inceneritori) si somma a quello dell’art.38 (Sblocca Trivelle).
La Basilicata di Pittella è la terra degli Inceneritori e delle Trivelle. Una terra da favola per le compagnie petrolifere e per le imprese che fanno business e profitti sul ciclo dell’incenerimento dei rifiuti. Una terra sempre più da incubo per i lucani, grazie a Pittella!

Gruppo Consiliare M5S Basilicata

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