Ormai non si contano più le “anomalie” del centro oli di Viggiano. L’ultima, stando a notizie di stampa, sarebbe avvenuta sabato attorno alle 17.00. Nella foto che sta facendo il giro della rete si nota chiaramente un’intensa colonna di fumo nero proveniente dall’area del centro; nessuna conferma da parte dell’amministrazione di Viggiano, da Eni e dalla regione, nonostante vi sia stato un incontro che ha visto la partecipazione di ARPAB.
Solo una settimana fa, l’assessore Berlinguer (detto Aldino), rispondendo ad una interrogazione di Gianni Leggieri relativa alla fiammata dello scorso 18 Gennaio, esaltava quanto fatto dai vertici regionali in materia di fiammate. L’avvocato (di Eni?) Berlinguer, ci teneva a tranquilizzare ancora una volta i Lucani: dopo anni di estrazioni selvagge l’Eni finalmente ha avviato un piano di ammodernamento dell’impianto di approvvigionamento energetico. Si tratta di alcuni interventi fatti in collaborazione con Enel che, oltre ad aumentare i megawatt a disposizione del Centro Oli, predisponevano l’impianto all’attivazione della quinta linea utile raggiungere l’obiettivo dei 104mila barili al giorno (forse questo il vero scopo dello stop temporaneo del centro?).
Come verrà giustificata questa “anomalia” dal nostro Aldino da Siena? Forse dirà che il tutto è dovuto alla ripresa attività dell’impianto? Magari chiamerà in causa le avverse condizioni metereologiche che hanno interessato parte del territorio lucano. I fatti parlano chiaro: o questi interventi di implementazione energetica non sono mai avvenuti oppure l’infrastruttura per il trasporto dell’energia lucana non è all’altezza per la gestione del carico di lavoro del centro oli. Lo stesso Vito Santarsiero ha evidenziato stizzito le carenze della rete elettrica lucana, stigmatizzando i prolungati blackout dei giorni scorsi dovuti ad una normalissima nevicata, disagi che hanno riportato migliaia di cittadini indietro nel tempo, senza luce e riscaldamento, abbandonati e senza alcuna assistenza.
L’esperimento petrolifero lucano continua in barba a tutto e tutti ed è sempre più evidente la volontà di voler fare della Basilicata un deserto, l’ambiente ideale per questo tipo di attività. Assessore Berlinguer, Presidente Pittella, dimostrateci il contrario: è giunta l’ora di affrontare duramente questa continua mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini di questa regione, già troppo vessati nel corso degli anni. Presadiretta ha acceso un grande faro sulla Basilicata petrolifera, provocandovi non pochi mal di pancia, ma il vero mal di pancia è quello dei cittadini lucani stufi di vedere offesa la loro dignità.
Tanto per riprendere le parole di Berlinguer, il M5S ha tenuto, tiene e terrà sempre la barra ferma in materia di estrazioni petrolifere, a differenza di tutti quei politici lucani che da oltre 40 anni non hanno fatto che alzare quella barra, facendo da zerbini a tutti coloro che questa terra l’hanno avvelenata. C’è gente impaurita, non vogliamo che si verifichino episodi simili a quello avvenuto in provincia di Teramo dove, nei giorni scorsi, è esploso un gasdotto.
Vi riproponiamo la domanda a cui non avete risposto in consiglio: avrà qualche minimo di concretezza quanto minacciato con la diffida che avete inoltrato a ENI? Si abbia il coraggio di prendere decisioni drastiche altrimenti le forme di protesta si faranno sempre più clamorose ed eclatanti.
Gruppo consiliare M5S Basilicata
Gianni Perrino
Gianni Leggieri