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Sala del Consiglio Regionale di Basilicata in via Verrastro a Potenza. Ore 2,30 della notte tra il 10 e l’11 gennaio 2015. Si sta approvando, in una seduta “fiume” iniziata alle 21 circa, la legge di Stabilità Regionale (la legge finanziaria regionale). Siamo alla centesima votazione o giù di lì: la maggioranza pittelliana approva un emendamento “fantasma” (emendamento a firma di Cifarelli). Un emendamento che non risulta consegnato preventivamente alle opposizioni.
In altre parole: si è votato (e, incredibilmente, approvato!) l’inserimento di un articolo nella finanziaria regionale senza che la minoranza avesse preventivamente a disposizione il testo dell’emendamento. Nel blocco degli oltre 140 emendamenti mancava, guarda caso solo questo: Gianni Perrino si accorge della cosa, prende la parola e lo fa notare al Presidente di turno della seduta, in quel momento Paolo Galante. Chiede di conoscere il testo dell’emendamento appena votato e approvato.
Galante recupera non senza difficoltà il testo dell’emendamento e lo legge all’aula: di cosa si trattava?
Di una norma che consente l’assunzione discrezionale (clientelare?) presso l’ufficio di presidenza del consiglio (Presidente del Consiglio è Lacorazza) e l’ufficio di presidenza della Giunta (Pittella) al massimo della retribuzione prevista per un dirigente pubblico.
Dopo le vibranti proteste innescate dal nostro portavoce Perrino, Paolo Galante annulla la votazione e l’emendamento è precipitosamente ritirato dalla maggioranza, con le scuse dello stesso Cifarelli.
Il tutto alle 2.30 del mattino, nel cuore della notte.
Vedi emendamento vergogna: –>>