Ieri, 10 luglio 2014, si è riunita, come ogni settimana, la II CCP (Commissione Consiliare Permanente), che si occupa anche degli aspetti finanziari degli enti controllati dalla Regione. Al primo punto all’odg c’era l’audizione del Presidente della Provincia di Potenza.
In buona sostanza, Nicola Rocco Valluzzi, è venuto a rappresentare le difficoltà finanziarie dell’ente che presiede, dipingendo una situazione che definire allarmante è fin troppo cauto. La Provincia di Potenza sarebbe al secondo posto tra i capoluoghi provinciali italiani, in quanto ad entità dei tagli dai trasferimenti dello Stato centrale. E questo, a detta dello stesso, sarebbe imputabile prevalentemente al fatto che, a differenza della Provincia di Matera che le ha trasferite all’APEA, le funzioni relative alla gestione delle ‘vie blu’ sono rimaste in house e sono incappate nella tagliola, venendo classificate come ‘spesa intermedia’.
In questa categoria sarebbero finite anche le spese relative a strade, scuole e formazione. Il Presidente Valluzzi ha quindi espresso totale disappunto per questi ulteriori tagli (derivanti dalla copertura dei famosi 80 euro di Renzi che peserebbero sulle finanze del Paese circa 475 milioni di euro) parlando di situazione da pre-dissesto e di assurdità nel considerare spese intermedie (quindi soggette ai tagli) quelle sopra citate.
A quel punto ho chiesto quanto costasse la formazione e se non ritenesse che quelle spese potessero invece essere compresse eccome. E difatti l’APOFIL costa 11 milioni di euro l’anno, per la quasi totalità distribuita tra i lavoratori a tempo indeterminato (che sarebbero stati inizialmente 160) assunti a suo tempo tutti con contratti di categoria D, indipendentemente dalla provenienza.
Comunque, in conclusione, per quest’anno – affinché il dissesto sia scongiurato – servono oltre sei milioni di euro. Si è poi passati all’audizione della Sig.ra Gargiulo dell’ALSIA: un disastro. Anche qui gran parte delle spese riguarda il personale (ci sarebbero 6 dirigenti e 130 dipendenti dislocati in 18 sedi sul territorio regionale) che essendo tutto qualificato, data la mission dell’ente, costa svariati milioni di euro. Inoltre, per sopperire ai mancati trasferimenti da parte della Regione, a causa della nuova peste del 2000 che va sotto il nome di ‘patto di stabilità interno’, è stata utilizzata parte dei fondi che dovevano essere utilizzati per gli interventi sull’agricoltura, per spese di funzionamento dell’ente.
A precise domande (sulla composizione quantitativa e qualitativa del personale, ai contenziosi in corso, ed al numero di interventi effettuati per espletare i propri servizi) la Sig.ra Gargiulo non ha saputo rispondere, perché lei poteva solo dare informazioni sulle poste di bilancio, trascendendo il resto le sue conoscenze. Eppure crediamo che un bilancio non dovrebbe essere solo un mero report numerico, ma dovrebbe quantomeno riassumere il funzionamento di un ente. Si è quindi passati alla votazione del ddl per approvare il bilancio di previsione di ALSIA e ARDSU ed ho espresso voto contrario perché non era possibile votare i due bilanci separatamente (altra cosa anomala). In ultimo si è votato per il consuntivo dell’ARDSU.
Avendo audito nella seduta scorsa alcuni funzionari dell’ente che hanno risposto con precisione alle domande, lasciando intendere che nello stesso non ci sono dirigenti, che hanno lasciato alcune strutture in cui pagavano il fitto e recuperato edifici pubblici in comodato d’uso, che il costo dei posti letto per gli studenti nel giro di qualche anno si è più che dimezzato, che tutti gli studenti risultati idonei hanno ricevuto la borsa di studio, ed essendo il bilancio in avanzo, ho votato favorevolmente al bilancio consuntivo del 2013 dell’ente perché credo che i comportamenti virtuosi, se pur sempre migliorabili, vadano presi ad esempio e quindi ‘promossi’.
Giovanni Perrino, portavoce del M5S in regione Basilicata