Con un insolitamente dimesso (e quasi imbarazzato) comunicato diffuso dall’Ufficio Stampa del Comune di Matera, Adduce ammette l’incredibile errore commesso nel comporre di soli assessori appartenenti al sesso maschile, in spregio a ben due norme di legge, la sua quinta giunta comunale. E compie una precipitosa (ma indispensabile) retromarcia dichiarando che, “nel più breve tempo possibile” e “senza attendere pronunciamenti di carattere formale” (eventuali inviti del Prefetto oppure soccombenze innanzi al TAR) provvederà a “rivedere la composizione dell’esecutivo con un’adeguata presenza femminile”.
Nell’esprimere soddisfazione per aver evitato alla città di Matera ulteriori nefaste conseguenze di eventuali delibere approvate da una giunta palesemente illegittima, si attende, come richiesto con apposita istanza già inviata ieri via posta elettronica certificata, il formale annullamento o la rettifica (in autotutela) del provvedimento di nomina della giunta Adduce-“Quinquies”“tutta al maschile”.
E’ proprio il minimo che Adduce poteva e doveva fare: ci si aspettava, infatti, dal Sindaco un’ulteriore dimostrazione di maturità e responsabilità: dopo l’interminabile sequela di errori e di scelte sbagliate che hanno rappresentato il tratto caratterizzante della sua amministrazione, non restava ad Adduce che prendere atto del suo conclamato fallimento, chiedere doverosamente scusa ai materani e rassegnare le proprie irrevocabili dimissioni.
Si sarebbero, in tal modo, risparmiato agli esausti e stanchi cittadini materani, altri 10 mesi di improvvisazione, incompetenza, dilettantismo e spreco di preziose risorse pubbliche. I problemi della città e dei materani diventano ogni giorno più gravi: dopo quattro anni di errori, non c’è più tempo da perdere. Adduce chieda scusa alla città e, “nel più breve tempo possibile” , si dimetta.
Il portavoce M5S in Consiglio Regionale di Basilicata
Giovanni Perrino