Il Giorno 6 febbraio 2014 il Movimento 5 Stelle di Nova Siri ha organizzato presso l’Hotel Siris un incontro – dibattito sull’attività di bonifica dell’impianto ITREC di Rotondella. Il relatore, Rocco Bitonte, ex dipendente ENEA e partecipante al gruppo di lavoro M5S sul nucleare, ha lavorato parecchi anni nell’impianto sia nella fase di attività iniziale che nella fase di dismissione post- Chernobyl fino al 2010.
Nell’incontro è stata presentata la relazione redatta dagli attivisti del M5S il 5/8/2013, al termine della prima fase dei lavori. L’attività svolta è consistita prevalentemente nell’analisi della contaminazione ambientale indotta all’esercizio dell’impianto ITREC sia all’interno che all’esterno dell’attuale sito SOGIN.
Per acquisire le informazioni minime indispensabili alla ricostruzione storica degli eventi con possibile impatto ambientale, il gruppo di lavoro si è appellato al Decreto Legislativo 19 agosto 2005, n. 195, con il quale il legislatore estende a tutte le “Pubbliche autorità” l’obbligo della diffusione delle “Informazioni ambientali”.
Si è quindi richiesto un elenco di documenti alle possibili “Pubbliche autorità” detentrici, ovvero:
– Al Sindaco dell’Amministrazione Comunale di Rotondella
– Al Commissario Straordinario dell’ENEA – ROMA
– Al Servizio per i Rapporti con il Pubblico dell’ISPRA – ROMA
– All’Amministratore Delegato della SOGIN S.p.A. – ROMA
Solamente l’Amministrazione Comunale di Rotondella ha consentito l’accesso a tutte le limitate informazioni di cui era in possesso. Le altre “Pubbliche autorità”, che per compiti istituzionali sono in possesso della stragrande maggioranza delle informazioni richieste, non si sono neanche degnate di rispondere per motivare il diniego di accesso, anche se la legge gli imponeva di farlo entro 30 giorni.
In sintesi, i pochi dati dei quali si è venuto in possesso, hanno permesso di evidenziare almeno due casi di contaminazione ambientale (Pu239 nell’aria e Cs137 nel limo) capaci di dare alla popolazione una dose superiore a quella di non rilevanza radiologica prevista dalla legislazione europea ed italiana.
Pu239 nell’aria
Nei rapporti annuali sulla radioattività ambientale, redatti dall’esercente ENEA e comunicati annualmente all’Organo di Vigilanza, i valori registrati negli anni compresi fra il 1995 ed il 2001 evidenziano una possibile contaminazione dell’aria con quantità di Plutonio circa un milione di volte superiore a quelle degli anni precedenti e circa 20.000 volte superiori a quelle effettivamente misurate negli anni successivi.
Tali contaminazioni, che si sono ripetute per 6 o 7 anni di seguito, hanno comportato ogni anno il superamento non solo del valore limite di rilevanza radiologica, ma addirittura del valore massimo di dose annuale ammesso per la popolazione. Le contaminazioni analizzate avrebbero dovuto far scattare immediatamente, fin dal primo anno, dei precisi interventi previsti dalla legislazione vigente. Di questi interventi non c’è traccia nei documenti letti, così come non c’è traccia dell’azione posta in essere dell’Organo di Vigilanza, l’ISPRA, per far rispettare le prescrizioni di legge.
Tuttavia, l’enormità della contaminazione rilevata fa presumere che con molta probabilità si sia trattato di errori analitici sistematici ripetutisi in quell’arco temporale. Questa ipotesi, considerati la lunga vita media del Pu (migliaia di anni) ed il fatto che il particolato sicuramente si è depositato sul suolo in prossimità del punto di campionamento, può ancora oggi essere convalidata o smentita da analisi di Pu effettuate dall’ARPAB su campioni di suolo indisturbato prelevati nella direttrice “punto di rilascio” – “punto di campionamento dell’aria” .
Cs137 nel limo
Valori anomali di Cs137 sono stati riscontrati da SOGIN, negli anni successivi al 2004, all’esterno del sito ITREC nel punto n. 27, denominato “Scarichi Oxigest”. Il punto si trova all’interno dell’area ENEA ed è accessibile dalla popolazione (es.: dipendenti ENEA, dipendenti di ditte esterne che operano nell’ENEA, visitatori, ecc.)
Anche su questa contaminazione andrebbe richiesto l’intervento chiarificatore dell’ARPAB per delimitare l’area contaminata ed imporre una eventuale azione di bonifica. Le contaminazioni riscontrate comportano infatti per la popolazione una dose superiore a quella imposta nell’intera Europa come dose soglia di NON rilevanza radiologica.
Su tutto rimane comunque il giudizio negativo sulla superficialità e negligenza con cui l’ENEA, la SOGIN e l’ISPRA hanno affrontato problemi con considerevole ricaduta sulla salute della popolazione: si sono limitati ad ignorarli. Si sono trincerati dietro un diniego d’accesso a dovute informazioni ambientali.
Al loro si è aggiunto poi il silenzio disinteressato dell’Amministrazione comunale di Rotondella alla quale era stata inviata prontamente, non appena redatta, copia della relazione. Dovere dell’Amministrazione sarebbe stato quello di attivarsi immediatamente per pretendere l’intervento chiarificatore dell’ARPAB.
Copie della relazione sono state pure trasmesse all’ARPAB, che ha risposto con una nota non attinente però ai due casi di contaminazione in questione, ed al Prefetto di Matera che ha manifestato al senatore Petrocelli il suo impegno, finora inefficace, per far ottenere al gruppo di lavoro l’ulteriore documentazione ambientale richiesta.
Documento completo in pdf: Convegno sul Nucleare a Novasiri