Quanto accaduto pochi giorni fa all’ospedale di Matera con l’aggressione nei confronti del Dottor. Tardi, al quale va tutta la nostra solidarietà, è solo l’ultimo dei campanelli di allarme di una situazione ormai al completo sbando. A nulla servono le note di solidarietà da parte del Presidente Bardi e del suo assessore al ramo, Fanelli, se a queste non si accompagna una seria strategia di riforma che tenga ben conto delle esigenze dei vari territori.

Ormai la politica è completamente sparita dai radar regionali e le discussioni sono prevalentemente incentrate sugli screzi interni alla maggioranza oppure su becere spartizioni di poltrone nei vari enti collegati. Le commissioni attendono il rinnovo da mesi e qualsiasi discussione è posticipata a data da destinarsi. Lo stesso consiglio in questi anni non ha espletato quasi nessuna seduta per rispondere alle centinaia di interrogazioni poste: è evidente che Cicala dopo quasi tre anni non abbia ben capito l’essenza del suo ruolo di presidente. È questo lo scenario desolante in cui versa la Basilicata in prossimità di sfide che incideranno molto sul futuro del nostro territorio.

Sarebbe opportuno, ad esempio, che l’Assessore Fanelli avviasse una seria interlocuzione sugli scenari futuri e su come procedono i progetti già avviati in materia di sanità. A febbraio scorso è stata approvata una delibera (DGR. n.71/2022) che prevede progetti di potenziamento della rete delle strutture sanitarie per un totale di circa 15 milioni di euro.

Gli interventi riguardano soprattutto il potenziamento dei presidi ospedalieri con l’ampliamento delle terapie intensive e subintensive, ma anche l’adeguamento del pronto soccorso del Madonna delle Grazie di Matera. L’iter della delibera ha visto il coinvolgimento dell’Azienda Sanitaria Locale di Potenza, dell’Azienda Sanitaria Locale di Matera e dell’Azienda Ospedaliera San Carlo di Potenza e una continua interlocuzione tra Regione e Ministero della Salute. In un passaggio della delibera – approvata a febbraio –  si legge che i lavori inclusi negli interventi cofinanziati dovranno essere affidati, ai sensi del comma 136, art. 1 della L. 145/2018, entro otto mesi decorrenti dalla data di attribuzione delle risorse, pena la revoca del contributo. È proprio su questo passaggio che vorremmo capire come stanno proseguendo le attività onde evitare una clamorosa revoca dei finanziamenti. Abbiamo posto l’ennesimo quesito alla giunta nella speranza che al più presto parta una discussione sul tanto atteso piano sanitario regionale.

Leggi interrogazione

Gianni Perrino

Portavoce M5S Basilicata – Consiglio Regionale

Articolo precedenteL’ATER rassicura sui progetti per gli immobili, la Merra si impegni a sbloccare gli aiuti alle famiglie di Irsina sgomberate nel 2017.
Articolo successivoNomina DG ARPAB: nulla di nuovo sotto il sole.