In questi giorni effettuerò l’accesso agli atti su alcuni immobili dell’Asp Basilicata situati a Venosa. Mi riferisco allo stabile di via Di Chirico, che, dallo scoppio della pandemia, nel 2020, fino a qualche settimana fa, ha ospitato diversi ambulatori nel frattempo trasferiti dall’ospedale San Francesco a seguito dell’allestimento del reparto Covid. L’altro stabile è quello nella centralissima via Roma. In quest’ultimo caso stiamo parlando di un immobile che in passato ha ospitato l’ospedale di Venosa e che si distingue per il suo pregio architettonico e storico. Il futuro della sanità, a mio avviso, si programma anche tenendo conto delle risorse che si hanno a disposizione e dei beni che compongono il patrimonio degli enti e degli altri soggetti che svolgono una funzione importante per la collettività. Di qui le mie iniziative.
In merito alla sede di via Di Chirico non sono state poche le polemiche che hanno accompagnato la destinazione per affrontare l’emergenza sanitaria. Mi riferisco, prima di tutto, alla inadeguatezza dei locali che sono stati adibiti ad ambulatori per due anni interi. La struttura di via Di Chirico ha un solo ascensore e i locali situati sui vari piani sono angusti: umilianti per poter ospitare medici, personale sanitario e, soprattutto, i cittadini. Per non parlare della sicurezza. La mancanza di scale antincendio balza subito all’attenzione di tutti. Ha senso ristrutturare l’immobile di via Di Chirico, che ha una comunque una destinazione abitativa, oppure l’Asp farebbe meglio a venderlo? Porrò queste domande al management dell’Azienda sanitaria locale di Potenza.
Per quanto riguarda il presente ed il futuro dello storico immobile di via Roma sto monitorando da tempo alcuni aspetti anche grazie alle segnalazioni di cittadini che hanno a cuore, come me, la città di Venosa. A quanto pare l’interesse di alcuni i privati per accaparrarsi questo immobile di pregio non è soltanto una voce. Con quali finalità certe cordate di privati vorrebbero mettere le mani sull’ex ospedale? Il rischio che si trasformi nell’ennesimo contenitore vuoto, come accaduto altrove, per operazioni speculative non lo ritengo lontano. Sarebbe utile che proprio questo immobile venga sottoposto ad interventi di valorizzazione per le finalità legate all’Asp e non per altre manovre che potrebbero apparire contraddittorie ed incomprensibili. Tutto ciò, inoltre, nello spirito della mozione approvata all’unanimità dal Consiglio regionale, oltre un anno fa, finalizzata a rilanciare l’ospedale di Venosa, ad implementare i servizi in favore dei cittadini e a rendere la città oraziana un riferimento per l’area Nord della Basilicata e la sanità lucana.
Ecco perché sarebbe utile che l’Asp Basilicata vigili e prenda fortemente in considerazione non solo la salute dei lucani ma anche l’importanza della valorizzazione di tutto ciò che le consente di esistere.
Gianni Leggieri
Consigliere regionale del MoVimento Cinque Stelle