Gli agricoltori di Lavello e dell’Alto Bradano sono alle prese in questi giorni con la raccolta del pomodoro. Una campagna agricola che ha ricadute e ripercussioni importanti non solo da un punto di vista economico ma anche sociale, considerato il coinvolgimento di numerosi lavoratori stranieri. Quello che era ed è tuttora definito “l’oro rosso” rischia, però, di non essere più una risorsa preziosa per i nostri territori. Alle condizioni meteo mutate, caratterizzate dai cambiamenti climatici e da improvvise e dannose precipitazioni, si aggiungono falle gravi in quella che dovrebbe essere la struttura di riferimento per il settore agricolo: il Consorzio di Bonifica della Basilicata. Un tempo fungeva da supporto per gli agricoltori e i piccoli proprietari terrieri. Oggi invece riserva spesso spiacevoli sorprese ed è poco efficiente, oltre che, da quanto consta, molto indebitato.
Mi giungono dagli agricoltori di Lavello e dell’area Nord della Basilicata numerose segnalazioni sulla mancata, costante erogazione dell’acqua per irrigare le coltivazioni di pomodoro. Inefficienze che hanno messo a dura prova il lavoro di chi, ogni giorno con dedizione, si reca nei campi per far giungere sulle nostre tavole un prodotto apprezzato in tutto il mondo. Assistere a situazioni del genere, che arrecano danni per chi pianifica le attività delle proprie imprese agricole, non sono più tollerabili. C’è bisogno di strutture che vengano incontro ai settori produttivi della Basilicata e che non le ostacolino o peggio danneggino. Per questo metterò in essere ogni iniziativa utile per chiarire ancora meglio quanto successo nel lavellese e nell’area Nord della regione.
Gianni Leggieri
Consigliere regionale del MoVimento Cinque Stelle