Con la proposta di legge d’iniziativa il presidente della IV Commissione Consiliare, Zullino, intende istituire il “Garante regionale dei diritti della persona” accentrando e concentrando su un’unica figura le importanti e complesse funzioni del Difensore Civico, del Garante per l’infanzia e l’adolescenza, del Garante del diritto alla salute e persone con disabilità e del Garante delle persone sottoposte a misure di prevenzione. Insomma, un “Moloch” più che un Garante: davvero troppo per una sola persona che andrebbe ad occuparsi di troppi ambiti che sono molto complessi. Il risultato quasi certo di questo “accorpamento” è quello di svilire le delicatissime funzioni svolte dai citati Garanti.
Difatti, da una lettura dell’articolato balza all’occhio che questo nuovo “Super Garante” dovrebbe occuparsi di materie e ambiti diversissimi tra loro: infanzia e adolescenza, difesa civica, detenuti, vittime di reato, diversamente abili.
Il tutto in violazione anche dello Statuto della Regione Basilicata, (L. Statutaria n. 1/2016) che prevede come organi distinti e separati, all’art. 5, la figura del Garante regionale dell’infanzia e dell’adolescenza e, all’art. 23, quella del Difensore civico regionale preposto alla tutela amministrativa dei diritti delle persone fisiche e giuridiche. A ciò si aggiunge il fatto che i bandi di selezione per il conferimento degli incarichi, sia del Difensore Civico che del Garante, sono stati pubblicati da oltre un anno e i competenti uffici avevano già svolto l’attività istruttoria sulle candidature pervenute. Insomma, siamo di fronte ad un nuovo pasticcio della Giunta Bardi!
Non regge nemmeno la motivazione addotta dalla maggioranza per giustificare l’accorpamento delle predette funzioni in un’unica persona: risparmio di spesa. In mezzo alla montagna di sprechi nella spesa pubblica regionale, si sceglie di tagliare i diritti dei lucani e non i privilegi di consorterie politiche o burocratiche. Motivazione inaccettabile anche alla luce dell’aumento molto consistente delle segnalazioni che ultimamente sono state inoltrate ai due organismi di garanzia (Difensore Civico e Garante per l’infanzia e l’adolescenza): i lucani si sono rivolti a loro in numero sempre maggiore al fine di tutelare i propri interessi ed ottenere risposte negate dalla Pubblica Amministrazione.
I dati statistici, infatti, ci dicono che per l’Ufficio del Difensore Civico, nel 2019, vi è stato un incremento del 31% rispetto al 2018 di richieste di accesso civico semplice e generalizzato. Anche l’Ufficio del Garante dell’Infanzia, in quest’ultimo anno, ha visto aumentare notevolmente il numero delle istanze presentate, in quanto le disfunzionalità che attengono alla crescita dei minori si sono acuite sempre più. Le funzioni e i compiti assegnati ai due organismi sono già di per sé totalmente diversificati. Le mission sono completamente differenti ed è giuridicamente, tecnicamente e operativamente impossibile anche pensare ad una fusione tra i due organi. La sgangherata e mal scritta proposta di legge di Zullino penalizza poi il Super Garante, facendolo nascere evidentemente sottodimensionato e con un articolato normativo che, di fatto, gli nega una effettiva e “autonomia e indipendenza”.
La PdL non ha trovato neppure la condivisione e il gradimento delle associazioni di volontariato lucane che in questi giorni hanno manifestato tutto il loro disappunto in merito.
Le materie e le funzioni attribuite a questo Moloch, al paventato “Super Garante” in salsa leghista, richiedono risorse, organizzazione, personale (con significativo rafforzamento dell’organico attualmente esistente) oltre che dedizione e impegno costante. Attualmente, gli Uffici del Difensore Civico e del Garante dell’Infanzia presentano un organico di solo 2 unità.
Insomma, una riforma pasticciata e improvvisata che rischia di paralizzare sul nascere le funzioni del “Super Garante”, negando il diritto dei lucani a trovare tutela e difesa delle proprie legittime aspettative e dei propri diritti costituzionalmente garantiti.
Gianni Leggieri
Gianni Perrino
Carmela Carlucci
Gruppo Consiliare M5S Basilicata