I dati riportati sulla stampa locale riguardanti il numero degli studenti lucani fanno preoccupare e devono far riflettere. Assistiamo ad un inesorabile spopolamento dei nostri borghi che si ripercuote sulla popolazione scolastica. Oltre alle culle vuote, i banchi vuoti. In vent’anni la Basilicata ha perso circa 30mila studenti. Siamo passati dai 104.590 studenti dell’anno scolastico 2000-2001 agli attuali 73.912.
Non è difficile immaginare il futuro della nostra regione tra qualche anno, se la tendenza in corso continuerà a confermarsi. I banchi vuoti sono un triste indicatore sullo stato in cui versa la Basilicata, dove la sfiducia tra i cittadini ha ormai preso il sopravvento e non si intravedono neppure segnali confortanti, idee e progettualità da parte dell’attuale governo regionale. Passata la sbornia salviniana, ora il centrodestra lucano dovrebbe essere incisivo e pragmatico. Non bastano più gli slogan. I lucani hanno bisogno di risposte concrete. Se in passato le Giunte regionali guidate da De Filippo e Pittella vedevano la Basilicata in un’ottica feudataria e come un serbatoio di voti e di clientele da coltivare, oggi la Giunta Bardi è a corto di idee e programmazione anche a partire dal presente futuro dei nostri borghi.
La scuola svolge un ruolo fondamentale non solo sotto l’aspetto della conoscenza, ma anche per quanto riguarda la formazione di cittadini responsabili e rispettosi delle regole. A questo proposito è bene ricordare che nell’ultimo “Rapporto giovani 2020” dell’Istituto Toniolo si evidenzia che chi ha un titolo di studio basso e proviene da contesti sociali poveri ha meno possibilità di affermarsi e migliorare le proprie condizioni di vita. È, insomma, destinato a non andare avanti nella scala sociale. Si trova su un ascensore rotto difficile da riparare e da far ripartire.
Spero che la crisi pandemica possa rappresentare l’occasione per ripensare le politiche di sviluppo per il Sud Italia e le aree interne con la Basilicata protagonista. La crisi sociale, economica e sanitaria devono trasformarsi in opportunità. Il governo ha in mente di attuare con i fondi di “Next Generation Eu” (dotazione 2,7 miliardi) un piano volto a garantire il diritto allo studio. L’Italia e la Basilicata potranno nutrire speranza nel futuro se hanno ben in mente il valore dell’istruzione a tutti i livelli e per tutti. In questo contesto i protagonisti sono diversi: governanti attenti, onesti e capaci, insegnanti e docenti preparati.
Gianni Leggieri
Consigliere Regionale M5S Basilicata