L’emergenza sanitaria dovuta al COVID – 19 impone di ripensare la mobilità locale. La riapertura delle attività lavorative in questa prima fase è stata affrontata convertendo i servizi automobilistici dedicati alla mobilità scolastica, non prodotti, per intensificare con corse bis e ter i servizi automobilistici dedicati alla mobilità da e verso le aree industriali. È cosa nota che con la chiusura delle scuole e – più in generale – con l’arrivo della stagione estiva, i programmi di esercizio subiscono una riduzione dei servizi prodotti.
Il distanziamento sui mezzi previsto ai fini della sicurezza impone un ripensamento complessivo dei livelli di erogazione dei servizi. Considerato che l’aumento dei volumi di offerta ha comunque dei limiti dovuti sia ai fattori di produzione da impiegare (bus e personale) che di tipo finanziario, è necessario immaginare una diversa programmazione anticipando, se possibile, alcune indicazioni contenute sia nel Piano Regionale dei Trasporti che nel Piano di Bacino.
La riprogrammazione dei servizi, eliminando le sovrapposizioni gomma – ferro, è fondamentale ai fini della quantificazione del maggiore fabbisogno necessario per far fronte alla necessità di mantenere il distanziamento previsto per la riduzione del possibile contagio.
La necessità di riprogrammare i servizi in essere deve essere accompagnata da un ripensamento complessivo delle attività amministrative, sanitarie e commerciali. A tal fine si chiede che l’Assessore Regionale ai Trasporti si faccia promotore di un’azione di raccordo con tutti i soggetti interessati per trovare un punto di incontro tra le diverse istanze: riprogrammazione dei servizi di T.p.L., domanda di mobilità, offerta dei servizi che determinano la domanda di mobilità e riorganizzazione delle attività lavorative nei diversi comparti. La modifica dei programmi di esercizio prevista in questi giorni impone un’esigenza immediata la cui soluzione è propedeutica alle criticità che dovranno essere affrontate a partire dal prossimo mese di settembre.
Ricordiamo che è stata acquisita l’intesa della Conferenza Unificata sul decreto interministeriale, proposto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che prevede l’immediata assegnazione alle Regioni di complessivi 412 milioni di euro da ripartire alle aziende del Tpl a compensazione dei mancati introiti causati dal fermo dei servizi nel periodo di lockdown.
Si tratta di una prima e importante dotazione di 500 milioni di risorse stanziate in questa fase iniziale, a neanche un mese dalla pubblicazione del Dl Rilancio. Risorse che sono state definite in base ai ricavi da traffico certificati dalle aziende relativi all’esercizio 2018, in attesa che siano disponibili e certificati quelli del 2019.
In dettaglio, l’anticipazione di oggi corrisponde al 55% dei ricavi certificati nel periodo intercorrente dal 23 febbraio 2018 al 3 maggio 2018 ed è stata ritenuta la più congrua dagli uffici del MIT e del MEF, nonché dal Coordinamento delle Regioni in base ai dati forniti dalla banca dati dell’Osservatorio per le Politiche del TPL.
Gli 88 milioni di euro circa che costituiscono il residuo di risorse da ripartire, consentiranno di rivedere eventualmente le attuali assegnazioni in sede di riparto definitivo. Alla Basilicata spettano più di 1 milione e 600 mila euro.
Così come per la ripartenza dell’attività scolastica, anche per il settore trasporti, ribadiamo la disponibilità a un confronto costruttivo.