Non potevamo restare a guardare di fronte a quanto sta accadendo in queste ore sulla questione del rinnovo della concessione petrolifera in capo ad ENI in Val D’Agri.
Come abbiamo già ribadito ieri, non abbiamo nessuna intenzione di prestarci a polemiche strumentali e pretestuose, utili solo ad alimentare miseri orticelli politici. Qui c’è in ballo il futuro della nostra regione e l’unico nostro obiettivo è quello di ottenere il massimo e il meglio per questo territorio.
Oggi abbiamo presentato una mozione che ha lo scopo di impegnare il governo regionale a sospendere le attività del COVA per 90 giorni ai sensi dell’articolo 21-quater comma 2 della L. 241/1990 come s.m.i.
La norma approvata dal governo Monti nel 2012 (art. 34, comma 19, del D.L. 18 ottobre 2012, n. 179) che consentirebbe ad ENI, nelle more del rinnovo della concessione, di continuare ‘automaticamente’ ad operare, a nostro avviso non sarebbe applicabile alla concessione in questione. Secondo il noto principio tempus regit actum, l’innanzi richiamata norma, non può che ritenersi applicabile, ratione temporis, esclusivamente alle procedure autorizzative in corso alla data di entrata in vigore della medesima norma, il 19 dicembre 2012 (data di entrata in vigore della norma Monti). Quindi, per quanto attiene la concessione COVA, la norma del decreto Monti non è applicabile, quindi, ai procedimenti amministrativi (di aggiornamento o proroga del titolo concessorio COVA autorizzato con D.M. MISE del 23 gennaio 2012) in itinere successivamente al 19/12/2019. A nulla serve, a nostro avviso, richiamare il Disciplinare MISE del 7 dicembre 2016, peraltro impugnato dalla Regione Basilicata innanzi al TAR Lazio con D.G.R. del 03/11/2017 n. 1146, e che, contrastando con la disciplina di settore (quindi con norme di legge ordinaria, di rango primario), va disapplicato dalla Regione Basilicata. Con successiva istanza presentata dall’ENI al MISE, la concessione è stata prorogata ulteriormente dal 31 dicembre 2016 fino al fatidico, scorso, 26 ottobre 2019.
L’attuale discussione verte su un’ulteriore istanza di proroga decennale della concessione COVA presentata il 27 ottobre 2017, che a gennaio 2018 ha avuto parere negativo da parte della Giunta della Regione Basilicata. L’ENI ha presentato poi un’ulteriore istanza di aggiornamento a maggio 2019.
In questa selva di procedimenti autorizzativi, codici e normative, non si capisce bene perchè ENI non debba corrispondere nemmeno le compensazioni ambientali.
La nostra mozione, sottoscritta anche dalla minoranza di centrosinistra, verrà discussa nel prossimo consiglio. Abbiamo accolto l’appello della maggioranza ad una collaborazione fattiva e consideriamo questo documento un primo passo sostanziale per definire alcuni punti fermi nella trattativa che si svilupperà nelle prossime settimane.
Gianni Perrino
Gianni Leggieri
Gino Giorgetti
Movimento 5 Stelle Basilicata – Consigliere Regionale