In più occasioni ci è toccato evidenziare la sciaguratezza della maggioranza Bardi manifestata nell’imporre al Consiglio regionale di approvare con ingiustificata urgenza la richiesta di referendum abrogativo che intende trasformare l’attuale legge elettorale nazionale da prevalentemente proporzionale a seccamente maggioritaria: il tutto a pochi giorni dalla scadenza del termine previsto dalla legge (30 settembre) per il deposito in Cassazione del quesito referendario. A nulla è valsa la nostra richiesta di approfondire in prima commissione “Affari Istituzionali” il contenuto di un referendum così importante e delicato e che palesa, già ad un sommario esame, evidenti vizi di incostituzionalità.
Evidentemente il volere del capitano è inappellabile e i bravi soldatini leghisti, anche quelli meridionali che hanno prestato giuramento dinanzi alla effigie di Alberto da Giussano, sono tenuti a svolgere il compitino senza batter ciglio. “La fretta genera l’errore in ogni cosa”, ricordava Erodoto, e con una maggioranza di governo che fino a ora è apparsa assai superficiale e pressapochista, l’errore incombe a tal punto che sembra essere sempre dietro l’angolo.
Crediamo che questa trovata del referendum abrogativo sia una forzatura non solo dal punto di vista istituzionale e costituzionale, ma anche dal punto di vista regolamentare.
Oggi abbiamo presentato una richiesta di revoca della convocazione del consiglio regionale prevista per domani. Una convocazione ritenuta urgente e “straordinaria” da parte del Presidente Cicala. Tuttavia, nel regolamento attualmente in vigore per l’assise regionale lucana, l’art. 53 contempla la convocazione urgente del Consiglio esclusivamente “in caso di eventi eccezionali”, su iniziativa del Presidente del Consiglio o su richiesta dell’Ufficio di Presidenza, del Presidente della Giunta o di un quarto dei componenti del Consiglio.
Sottolineiamo che attualmente è ancora vigente il vecchio regolamento del consiglio regionale, regolamento che attende ancora di essere adeguato a seguito dell’entrata in vigore del nuovo statuto.
La maggioranza Bardi a trazione leghista è ancora in tempo per evitare una vera e propria figuraccia. Rifiutare i diktat del Capitan Mojito sarebbe un rassicurante segnale di maturità e di buon senso per i lucani.
Gianni Perrino
Gianni Leggieri
Gino Giorgetti
M5S Basilicata – Consiglio Regionale