È indubbio che gran parte del futuro di questa regione passa da una corretta gestione del comparto sanitario. Una buona fetta del bilancio regionale è proprio dedicato alla sanità per dare attuazione all’articolo 32 della Costituzione, ma nei fatti non sempre è così e sono gli scandali e le storture a confermare questo assunto.

Nel corso di questa consiliatura sono stati tanti gli aspetti che abbiamo affrontato durante i lavori della quarta commissione. Uno, quello che meglio rappresenta lo stato claudicante del diritto alla salute nella nostra regione, è quello relativo all’assistenza ai diabetici. Purtroppo non sono bastate le audizioni in commissione e i continui solleciti all’amministrazione regionale per dare una risposta ai rilievi che associazioni, come l’A.DI.M. Onlus, hanno posto negli ultimi mesi.

Continuano ad arrivarci segnalazioni sulle criticità nell’assistenza di questa delicata patologia all’interno dell’ASM materana. Non è ben chiaro quale sarà il ruolo e il futuro del reparto di Diabetologia dell’Ospedale di Matera dato che sembrerebbe non avere la copertura specialistica necessaria per l’assistenza ai diabetici. Inoltre sono arrivate segnalazioni sulla scarsa organizzazione, su drastici aumenti delle visite intramoenia e sulla fornitura delle apparecchiature per il trattamento della patologia (es. microinfusori e holter glicemici).

Occorre ripartire dall’ascolto dei pazienti e metterli al centro delle future politiche di riordino sanitario per ridare dignità a gran parte del comparto. In questi anni ci siamo spesso imbattuti su argomentazioni che spesso mettevano da parte il diritto alla salute: l’ANAC, nel 2016, evidenziava diffuse criticità sotto il profilo normativo, programmatorio, organizzativo e operativo, per quanto riguarda le gare del sistema sanitario regionale (quasi 60 milioni di euro in appalti poco trasparenti); la Procura di Matera, nel luglio 2018, ha messo nero su bianco il diffuso malcostume nella gestione amministrativa dell’ASM materana con l’esplosione dello scandalo ‘Sanitopoli’. Coloro che dovevano decidere per il bene comune si sono spesso rivelati complici di un sistema marcio e come risultato abbiamo tassi di emigrazione sanitaria che prosciugano i bilanci regionali (circa 40 milioni di euro di passività  nell’ultimo anno). È finito il tempo delle spallucce: c’è immediato bisogno di invertire la rotta.

Gianni Perrino
Portavoce M5S Basilicata – Consiglio Regionale

 

Articolo precedenteL’Università di Basilicata è il futuro.
Articolo successivoI privilegi di ENI e la mancanza di trasparenza degli organi di controllo.