Sono passati quasi due anni dall’approvazione in Consiglio Regionale del roboante “Masterplan” di ARPAB fortissimamente voluto dal Direttore Generale Iannicelli per provare a rimettere in moto l’Agenzia di controlli e monitoraggi ambientali. Lo stanziamento complessivo per questa faraonica operazione prevedeva una somma pari a 34,973 milioni di euro (mln) di cui 18,233 mln per le esigenze strumentali e di personale, 15,752 mln per le esigenze strumentali e di personale necessarie per gli obiettivi e progetti disposti dal Dipartimento Ambiente ed altri 987.500 per un presidio fisso COVA e tavoli tecnici tra i vari enti territoriali interessati. Inizialmente, le coperture del costo complessivo del “Masterplan” 2016-2019 ARPAB venivano individuate in 18,544 milioni dal PO FESR 2014-2020, 7,5 milioni da Risorse FSC (Fondo per lo sviluppo e la coesione, ex Fondo per le aree sottoutilizzate) – Patto per la Basilicata e 8,929 milioni di risorse regionali (tramite stipula di mutuo).
La cosa più preoccupante, da noi più volte stigmatizzata, era dovuta al massiccio ricorso al lavoro interinale (somministrazione di lavoro a tempo determinato) per soddisfare esigenze non certo temporanee ma che sono permanenti e stabili (il monitoraggio ambientale è il più importante tra i fini stituzionali dell’Agenzia). In una nostra interrogazione dell’ottobre 2017 avevamo messo nero su bianco i molteplici dubbi su tutta l’operazione di reclutamento, peraltro senza bandire un concorso pubblico, di un elevato numero (80) di unità di personale selezionate e contrattualizzate da un’agenzia interinale di somministrazione lavoro temporaneo. Come da noi più volte sottolineato, per le assunzioni degli interinali l’ARPAB può utilizzare solo i fondi europei (quindi non risorse FSC, che sono statali); questo per non incappare nelle limitazioni previste in apposite norme in materia di impiego di personale a tempo determinato negli enti pubblici. Inoltre, l’ARPAB è tenuta a rispettare il limite massimo del 20% di personale a tempo determinato (compreso gli interinali) rispetto al personale a tempo indeterminato in servizio presso l’Agenzia: applicando tale limite il personale a tempo determinato utilizzabile nel 2018 sarebbe pari a sole 36 unità.
In questo scenario di confusione e approssimazione gestionale e amministrativa, alcune delle più evidenti criticità del tanto decantato Masterplan, da noi segnalate già nell’ottobre 2017, paiono essere state riscontrate da Iannicelli solo nelle ultime ore del 2018: l’ARPAB ha, infatti, lanciato un vero e proprio SOS alla Giunta regionale tramite nota allegata ad una delibera a firma dello stesso Iannicelli datata 3 gennaio 2019. Finora sordo a qualsiasi invito a ripensare il Masteplan anche alla luce delle evidenziate criticità, Iannicelli si rimette alla Giunta Regionale per la risoluzione delle criticità che rischiano di compromettere il Masterplan. In particolare, la variazione della fonte di finanziamento per le spese del personale interinale (60 unità già in capo all’agenzia ed altre 22 da assumere), da fondi attinti al PO-FESR a fondi FSC (e quindi risorse statali e non comunitarie), apparirebbe vietata dalla normativa e potrebbe costituire illecito disciplinare innescando responsabilità erariale.
Chiederemo all’Assessore Pietrantuono di riferire in Consiglio su questa ennesima pagina oscura della decima legislatura regionale, augurandoci che risponda ai numerosi quesiti da noi posti già nell’ottobre 2017.
Qui l’interrogazione del 09/10/2017
Gianni Perrino
Portavoce M5S Basilicata – Consiglio Regionale