Gli effetti dei provvedimenti scellerati del Governo Renzi continuano a farsi sentire nella nostra Regione riaprendo ferite aperte. Grazie infatti all’articolo 38 del Decreto Legge n. 134 del 2014 (c.d. Sblocca Italia), la Total E&P Italia s.p.a. ottiene da parte del TAR di Basilicata l’annullamento della deliberazione di Giunta con la quale la Regione Basilicata aveva espresso parere negativo alla compatibilità ambientale del progetto denominato “Tempa La Petrosa”.
Nel ricorso presentato dalla Total al Tribunale Amministrativo Regionale sosteneva parte ricorrente che la Regione, proprio in forza del Decreto Legge fortemente voluto da Renzi e dal Partito Democratico, non avesse più competenza in quanto la Total si era avvalsa della facoltà prevista dall’articolo 38 n. 8 di detto decreto, chiedendo espressamente la conversione del procedimento in corso per il rilascio di permesso in quello per il rilascio di titolo concessori unico, con competenza, in questo secondo caso, dello Stato e non più della Regione.
La sentenza de Tar Basilicata (n. 85 del 2018) riapre di fatto la vicenda del progetto Tempa La Petrosa, un progetto di ricerca di idrocarburi che interessa i comuni di Canna, Colobraro, Montalbano Jonico, Montegiordano, Nocara, Nova Siri, Oriolo, Rocca Imperiale, Rotondella, San Giorgio Lucano, Sant’Arcangelo, Senise, Tursi, Valsinni, per una superficie totale di 412,1 km2.
Ancora una volta torna il pericolo di nuove perforazioni nella nostra Regione e soprattutto, ancora una volta, dobbiamo registrare gli effetti devastanti che le politiche del governo Renzi e del Partito Democratico si fanno sentire con tutto il loro peso proprio sul nostro amato territorio.
La partita di Tempa La Petrosa si sposta sui tavoli Romani, con la speranza che domani a gestire questa vicenda ci sia un Governo pentastellato, l’unico che potrà salvaguardare gli interessi dei nostri cittadini e della nostra Regione.
Il Portavoce M5S Basilicata
Gianni Leggieri