Continua il giochetto della Giunta Regionale lucana che proprio non riesce ad assumere una posizione chiara e decisa in materia ambientale.

Le scelte politiche fortemente discutibili di questi giorni contraddicono in toto quanto affermato dallo stesso Presidente Pittella in Consiglio Regionale e si pongono in netto contrasto con alcune decisioni assunte dalla stessa compagine governativa. Mi riferisco in particolare alla decisione di autorizzare l’ampliamento del cementificio di Barile che sorge a ridosso del Parco del Vulture. Che senso ha istituire il Parco del Vulture se poi si consente ad inceneritori camuffati da cementifici di bruciare sempre più rifiuti? Che senso ha individuare una zona protetta per dare un quid in più al nostro territorio e alle eccellenze lucane, se poi si consente di inquinare l’aria ed il terreno con maggiori emissioni da parte di questi ecomostri?

Se proviamo ad analizzare la situazione dell’area in questione ove insistono già delle aziende fortemente impattanti dal punto di vista ambientale (basti pensare alla FCA presente a San Nicola di Melfi) e ecomostri che per anni hanno inquinato le falde, l’aria ed il terreno, allora proprio diviene difficile capire come sia mai possibile continuare con queste decisioni scellerate.

Esiste un problema Vulture che viene costantemente sottovalutato e che attiene alla incidenza sulla salute pubblica di tutta una serie di attività umane altamente inquinanti. Il pensiero naturalmente va all’inceneritore Fenice, ma non è il solo, in quanto per troppo tempo si è sottovalutata proprio l’incidenza del cementificio di Barile.

Che la situazione sanitaria non sia affatto sotto controllo è dimostrato anche dagli ultimi dati pubblicati dall’IRCCS Crob di Rionero in Vulture circa l’incidenza dei tumori nella nostra Regione. Se anche si tratta di dati riferibili al 2014, è preoccupante come si registri un aumento delle patologie tumorali proprio nell’area del Vulture.

E’ chiaro che si tratta di dati che vanno approfonditi, ma è innegabile che un problema esiste e sono anni che abbiamo provato a sollevarlo con interrogazioni e mozioni che non hanno avuto alcun seguito da parte della maggioranza che guida maldestramente questa Regione.

Mentre si continua ad autorizzare impianti che aumentano l’inquinamento del nostro territorio, mentre si continua a consentire ad un modello di gestione dei rifiuti di andare avanti in assenza di una politica che sappia invertire la rotta, mentre si continua a non investire in prevenzione e studio delle cause, ecco che la gente del Vulture e di tutta la Basilicata continua ad ammalarsi.

Il Vulture purtroppo appare sempre di più sotto assedio ma i vertici regionali continuano a sostenere che va tutto bene. Altro che tutela del territorio e valorizzazione delle nostre vere ricchezze, questa Giunta Regionale e la maggioranza che la sostiene non fa altro che perseverare in politiche devastanti frutto di miopia politica.

Il Parco del Vulture, che pure abbiamo difeso nonostante i tanti limiti che presenta per la mancanza di coraggio dimostrata in sede di discussione e di approvazione da parte della maggioranza, diventa così il cavallo di Troia per far rientrare nel nostro territorio nuovi ecomostri e dare nuova vita a vecchi giganti cattivi.

Le stesse contraddizioni che caratterizzano questa maggioranza quando si affronta la tematica petrolio. Le promesse di una VIS allargata ed approfondita che fine hanno fatto? I controlli dei sedimenti delle acque degli invasi lucani dove sono finite? La maggiore vigilanza sul Centro Oli di Viggiano e sulle attività estrattive in quale stanza di via Verrastro si è inceppata? Domande a cui non arriveranno mai risposte, mentre si continua a consentire alle compagnie petrolifere e ai “provetti untori” nostrani l’operazione di distruzione del nostro territorio da parte di questi politici incapaci di essere coerenti.

Gianni Leggieri
Capogruppo M5S Basilicata

 

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