Da oggi non è più consentito a nessuno parlare di compatibilità tra estrazioni petrolifere e territorio. Con gli studi effettuati e resi noti solo negli ultimi giorni, cade l’ultimo tabù che consentiva a tanti politici di nascondersi dietro la foglia di fico per non ammettere la realtà. Il petrolio uccide, le estrazioni petrolifere non sono compatibili con il nostro territorio, i cittadini lucani (e in particolare quelli della Val d’Agri) da anni sono in pericolo. Sono i dati del Cnr e in particolare del prof. Bianchi – coordinatore scientifico del progetto di valutazione di impatto sulla salute – a dirci che nei comuni della Val d’Agri c’è una incidenza della mortalità e della ospedalizzazione maggiore che nelle altre zone della Regione.
I comuni di Viggiano e Grumento Nova – in base a quanto riferito dal prof. Bianchi nel corso dell’audizione in III commissione- sono quelli più esposti che subiscono i danni maggiori. È proprio in questi comuni ed in particolare nel territorio di Viggiano a registrarsi il più alto tasso di mortalità e di ospedalizzazione le donne sono purtroppo i soggetti più esposti. Le percentuali sono chiare e non lasciano dubbi sull’incidenza negativa della presenza del Cova nella zona, percentuali di gran lunga superiori a quelle registrate nel resto del territorio regionale a riprova che qualcosa proprio non va. Uno studio preciso, scientifico e inattaccabile che conferma tutto quello che da anni andiamo affermando e che purtroppo non è mai stato preso seriamente sul serio da parte di chi ha responsabilità di governo in questa Regione.
Ora chiediamo un intervento deciso, basta tentennamenti e basta chiacchiere inutili. Non vogliamo più scuse da parte di nessuno e chiediamo al Presidente Pittella e all’Assessore Pietrantuono di assumere le azioni conseguenziali per tutelare i cittadini lucani. Personalmente resto basito per il richiamo fatto da alcuni sindaci a evitare strumentalizzazioni. Si tratta di dichiarazioni fuori luogo che mostrano la contraddizione di fondo che si ha nella politica locale, incapace di staccare il cordone ombelicale che lega comuni e regione ai soldi che arrivano da ENI. Eppure, la maggiore preoccupazione dei Sindaci – nella loro veste di prima autorità sanitaria sul territorio – dovrebbe essere rivolta a tutelare la salute dei cittadini e non gli interessi economici di chicchessia. È inaccettabile che dinanzi a dati così chiari si continui da parte dei primi cittadini a tergiversare. Comportamenti irresponsabili che fanno il pari con le mancate risposte alle richieste presentate in questi mesi. Personalmente sono ancora in attesa di ricevere una risposta ufficiale alla richiesta di pubblicazione dei referti epidemiologici da parte dei comuni della Val d’Agri.
Si tratta di una richiesta inviata direttamente ai primi cittadini e caduta nel vuoto. Eppure il referto epidemiologico è un atto importantissimo che contiene tutta una serie di dati aggiornatissimi e fotografa in maniera dettagliata la situazione sanitaria di ogni singolo comune. Come inaccettabile è stato il comportamento della Regione che con troppa fretta ha deciso di riaprire il Cova per non scontentare l’ENI e il Governo centrale.
Adesso è giunto il momento di pensare ai cittadini, il momento di fare l’unica cosa giusta e di buon senso, chiudere il Cova e mettere in campo una strategia di uscita dalle estrazioni petrolifere per salvare questa Regione da altri disastri.
Gianni Leggieri
Capogruppo M5S Basilicata