Nei mesi scorsi il Gruppo Stellantis ha sottoscritto un piano di rilancio per l’azienda Mirafiori di Torino, confermando la centralità della sua presenza industriale in Italia e il ruolo chiave del polo torinese per la produzione dell’auto ibrida
L’investimento su Mirafiori è scaturito dall’esigenza di incrementare la produzione di veicoli ibridi e ibridi elettrici, vista la crescente domanda delle 500 elettriche. Nell’accordo sottoscritto era previsto che, per aumentare la produzione, fossero occupati, a regime, 550 lavoratori. Con molto rammarico, ho appreso, però, che si sta procedendo con la ‘solita politica aziendale’ e che Stellantis ha chiesto agli operai di allungare l’orario di lavoro di mezz’ora sul secondo turno. Un ulteriore sacrificio,nonostante i lavoratori già seguono ritmi massacranti.
Fa discutere anche la decisione di impiegare presso lo stabilimento Mirafiori di Torino 17 operai slovacchi per aumentare la produzione della 500 elettrica.Nonostante la produzione dell’auto elettrica sia un successo, tanto da doverne aumentare la produzione, Stellantis non prende in considerazione l’assunzione di nuovi lavoratori, preferendo far lavorare di più quelli già assunti o importando lavoratori dall’estero, secondo una certa logica di massimizzazione del profitto.
Il gruppo automobilistico, non solo preferisce chiamarli dall’estero, ma ha anche chiesto di prolungare il turno di trenta minuti. La situazione è preoccupante e non vorrei che questo ordinario ‘modus operandi’ fosse replicato in altre realtà produttive in capo al Gruppo francese.
Il Consigliere Regionale di Basilicata del MoVimento 5 Stelle Gianni LEGGIERI