L’incontro in programma a Venosa con il quale si evidenzia l’esigenza di riportare il prima possibile nell’ospedale San Francesco il Centro Dialisi è il segnale che l’intera cittadinanza ha grosse aspettative, dopo l’avvio della fase post-emergenziale legata al Covid ed un lento avvicinarsi alla normalità.
Sono ormai più di due anni che in tutte le sedi e con gli strumenti che il mio ruolo istituzionale mi attribuisce evidenzio l’indispensabilità del rafforzamento del Pod di Venosa. Su questo tema il Consiglio regionale non ha avuto esitazioni a votare, oltre un anno fa, una mozione che va proprio in questa direzione. Ma, nonostante ciò, è davvero incomprensibile il ritardo al quale stiamo assistendo, che è altresì causa di forti preoccupazioni per i cittadini. A partire da quelli che si sono visti chiudere il Centro Dialisi nella città oraziana e che sono costretti a sottoporsi quotidianamente alle cure recandosi a Rionero in Vulture, tra mille disagi. Da ultimo quello relativo alla chiusura, nei pressi di Ginestra, della Strada provinciale Oraziana. Una iattura per gli automobilisti e per chi per motivi di salute deve raggiungere gli ospedali lucani.
Il Centro Dialisi di Venosa, tuttora chiuso, è causa di innumerevoli problemi. Mi fanno riflettere i ritardi della Regione, che, dopo una mia interrogazione – l’ennesima – dello scorso mese di aprile, ha risposto alla richiesta di chiarimenti in maniera a dir poco criptica. Ho chiesto di conoscere le intenzioni della Regione e l’Asp Basilicata ha scritto affermando che “le attività ambulatoriali di Dialisi saranno oggetto di separata riflessione in ordine al trasferimento dall’Irccs CroB di Rionero in Vulture, dove attualmente sono allocate”. Con l’aggiunta che “le attività di dialisi potranno essere trasferite dall’Irccs Crob solo ad avvenuta integrazione dell’organico medico”. Dunque, il direttore sanitario dell’Asp Basilicata, Luigi D’Angola, rileva che si sta ancora riflettendo sul futuro del Centro Dialisi di Venosa e che vi sono, al momento, questioni legate all’organico, che non sarebbe al completo nel Pod venosino. Una contraddizione, considerato che fino all’emergenza sanitaria la dialisi operava perfettamente a Venosa e non si comprendono adesso i tentennamenti ed i ritardi. Una situazione che va chiarita quanto prima, affinché non si consumi l’ennesima presa in gira per Venosa, per il Vulture Melfese Alto Bradano e per la sua popolazione.
Gianni Leggieri
Consigliere regionale del MoVimento Cinque Stelle