Durante la seduta di Consiglio Regionale, che ha approvato la manovra di bilancio, dopo giorni e giorni di trattative all’interno della maggioranza per sciogliere il nodo del “salva Potenza”, il Consigliere della Lega, Massimo Zullino, è stato protagonista di una desolante messa in scena. Un intervento assolutamente fuori luogo il suo: uno sproloquio ed uno spreco di tempo che poteva essere dedicato ai problemi dei lucani, costretti ad assistere al vuoto pneumatico della programmazione politica della maggioranza di centrodestra.
Dopo aver taciuto furbescamente sulle vicende del Presidio ospedaliero distrettuale di Venosa, il Consigliere Zullino ha cercato una comoda via di uscita – alla sua maniera -, evitando il contraddittorio, che poteva esserci, ma in ben altra sede. Il riferimento è alla mancanza di coraggio nell’esposizione del proprio pensiero e l’assenza sua e della Lega, durante i lavori del Consiglio Comunale di Venosa, convocato in seduta straordinaria ed aperta. In quella sede, oltre alla presenza del senatore Lomuti e del sottoscritto, erano presenti i sindaci del Vulture Alto-Bradano e tutte le forze politiche cittadine ed è stata deliberata l’istituzione di un tavolo permanente e pubblico sulla vicenda Pod Venosa.
La scelta di estraniarsi dal dibattito pubblico cittadino del Consigliere regionale Zullino lo ha indotto a sparare numerose inesattezza, che riguardano le scelte dell’Amministrazione Comunale oraziana sul presente e futuro dell’ospedale. L’attacco a testa bassa nei miei confronti, del Senatore Lomuti e della sindaca Iovanni è una delle sue specialità preferite. Una voglia di protagonismo che abbiamo imparato a conoscere in questi anni. Alla faccia del senso di responsabilità. Un modo di fare riottoso che lo ha posto addirittura in rotta di collisione con i suoi stessi colleghi di partito.
Zullino ha voluto sminuire, considerandola insignificante e propagandistica, la mia mozione approvata all’unanimità in Consiglio Regionale che impegnava la Giunta Regionale al ripristino e al successivo potenziamento del Pod di Venosa al termine dell’emergenza sanitaria. Il passaggio “al termine dell’emergenza sanitaria” è rilevante perché evidenzia come tutto il Movimento 5 Stelle abbia rispettato le scelte governative e regionali dettate dell’evento pandemico. Abbiamo fatto la nostra parte, con orgoglio, responsabilità e senso di appartenenza istituzionale, cercando di dare risposte e vicinanza alle nostre Comunità duramente colpite dalla pandemia. Tutti i lucani piangono la dipartita di un proprio caro, di un amico, di un conoscente. Il Covid ha colpito tutti, indistintamente. Ecco perchè abbiamo ricordato, abbiamo combattuto e combattiamo affinché il diritto alla salute diventi ma realtà. Non abbiamo condiviso le scelte sul Pod di Venosa perché abbiamo sempre reputato che ci fossero soluzioni alternative e presidi sanitari meglio attrezzati per affrontare l’emergenza (vedi Ospedale di Pescopagano) e soprattutto che si potessero gestire meglio i servizi sanitari che pur dovevano essere garantiti ai cittadini.
Le scelta di trasferire i servizi verso strutture non idonee grida ancora vendetta, come la mancanza di trasparenza e di condivisione di una classe politica che non può solo ridursi a difendere le proprie scelte, ma che dovrebbe avere la sensibilità di accettare critiche e la forza di accogliere consigli. Ecco perché il ruolo del Senatore Lomuti diventa fondamentale. La vicenda del Pod di Venosa meritava quel risalto mediatico e la conoscenza da parte del Governo nazionale sulle scelte regionali. Il Senatore Lomuti sa benissimo come adempiere al suo ruolo. Insieme a me e a tutto il Movimento 5 Stelle farà tutto il possibile affinché il diritto alla salute ed ad una sanità giusta ed equa non venga più calpestato. Non sarà certo il Consigliere Zullino a ricordarcelo con le sue sparate che vogliono sempre trasformare il Consiglio regionale in altro.
I lucani meritano rispetto non affermazioni prive di nesso logico, caratterizzate solo da volgare propaganda.
Gianni Leggieri
Consigliere regionale del MoVimento Cinque Stelle