Non è stato come ci aspettavamo il primo consiglio regionale dopo la bagarre verificatasi nei giorni scorsi tra i banchi della maggioranza. La mozione di censura nei confronti del direttore generale di ARPAB, Antonio Tisci, è stata rispedita al mittente.
Al netto degli atteggiamenti discutibilissimi che Tisci regala dalla sua bacheca facebook, il Presidente Bardi e la sua maggioranza non hanno ritenuto di censurare la gestione amministrativa del DG. Non dimentichiamo che l’ARBAB prosegue le sue attività senza aver approvato il bilancio consuntivo 2020 e che sul concorso a tempo determinato per 58 unità si sono accesi i fari della magistratura.
A dire il vero, nella dichiarazione di Bardi, è emersa amarezza nei confronti di questo modus operandi da parte di Tisci. Alla fine ha prevalso l’amor di patria e Bardi ha salvato capre e cavoli. Vedremo nelle prossime settimane come si declinerà la condotta di Tisci, sperando di non dover più commentare le sue boutade su facebook.
Da segnalare l’intervento che ieri, il Consigliere, istruttore direttivo di vigilanza del Comune di Rapolla, Massimo Zullino, ha offerto all’assise di via Verrastro. Una sorta di sfogo personale, infarcito di banalissimi luoghi comuni e con l’unico scopo di cercare un’ancora di salvataggio a seguito della dura reprimenda pubblica lanciata dal Presidente Bardi nelle scorse settimane nei suoi confronti e in quelli del consigliere Vizziello. Non saranno le citazioni alla rinfusa a ridare una verginità politica a chi ha dato già ampia dimostrazione di non avere una visione politica degna di questo nome.
Ci auguriamo che questo nuovo corso di Bardi prenda subito piede perchè dalle premesse emerse ieri sembrerebbe che la linea sarà all’insegna del “Chi ha avuto, ha avuto, ha avuto. Chi ha dato, ha dato, ha dato. Scurdámmoce ‘o ppassato Simmo ‘e Napule paisá!”
Gianni Perrino
Gianni Leggieri
Carmela Carlucci
Movimento 5 Stelle Consiglio Regionale