Siamo sempre più convinti che gli uffici giudiziari siano un baluardo di democrazia e legalità. Per questo motivo abbiamo deciso, coinvolgendo tutte le forze politiche in un’ottica di concordia e condivisione totale, di richiedere la convocazione di un Consiglio Regionale straordinario per discutere su ogni azione utile da sottoporre al Governo nazionale sulla riapertura del soppresso Tribunale di Melfi.
E’ importante ricordare, a tal riguardo, che il 14 maggio scorso le ministre della Giustizia e per il Sud e la Coesione territoriale, Marta Cartabia e Maria Rosaria Carfagna, hanno firmato il decreto per la costituzione della “Commissione interministeriale per la giustizia nel Mezzogiorno”. Nel provvedimento si ravvisano importanti opportunità per affrontare in maniera costruttiva la questione del Tribunale della città federiciana, soppresso nel 2013.
La Commissione interministeriale è composta da vertici di uffici giudiziari del Sud, da avvocati e professori universitari, operanti nel Mezzogiorno e da dirigenti ministeriali. A presiederla sarà Maria Rosaria Covelli, capo dell’Ispettorato generale del ministero della Giustizia, già presidente del Tribunale di Viterbo, che ogni mese, si legge in una nota di via Arenula, «riferirà sull’andamento dei lavori ai ministri competenti».
Gli esperti della Commissione avranno il compito di «individuare e valorizzare le best practices esistenti al fine di superare eventuali criticità» per l’amministrazione della giustizia nei distretti del Sud Italia ed entro il 30 settembre la Commissione trasmetterà ai ministri una relazione sull’esito dei lavori. «Il punto di partenza», ha spiegato il Ministero della Giustizia, «è la consapevolezza che una giustizia più efficace ed efficiente garantisce le condizioni di legalità e sicurezza necessarie per favorire lo sviluppo delle aree del Mezzogiorno, in coerenza con le priorità indicate dal governo nel Piano nazionale di ripresa e resilienza». Inoltre, il decreto interministeriale, all’art. 3 sulla “Partecipazione ai lavori della Commissione”, prevede per la “complessità e specificità dei temi da trattare, la necessità di acquisire dati informativi o contributi da persone o rappresentanti di Enti che hanno particolare esperienza nel settore” e che “il Presidente della Commissione può invitarli a partecipare a una o più riunioni, per essere sentiti su specifiche questioni”.
Quale occasione migliore, dunque, per impegnarsi per la riapertura del Tribunale di Melfi? Il tema coinvolge non solo le comunità del Vulture-Alto Bradano, ma l’intera regione Basilicata. Pertanto, crediamo che ci sarà grande attenzione da parte di tutte le forze politiche presenti in Consiglio Regionale, così come si è verificato con l’approvazione della mozione per istituire la Direzione Investigativa Antimafia in Basilicata.
Con la soppressione del Tribunale di Melfi, accorpato a quello di Potenza, il carico di lavoro negli uffici giudiziari del capoluogo è aumentato vertiginosamente con inevitabili effetti negativi per tutti. La sciagurata rivisitazione della geografia giudiziaria ha inferto un duro colpo all’intera area nord della Basilicata e ha rappresentato – è proprio il caso di dirlo – una ingiustizia. Ora si potrebbe rimediare.
Gianni Leggieri
Gianni Perrino
Carmela Carlucci
Gruppo Consiliare M5S Basilicata