Sì è conclusa la due-giorni per l’approvazione della manovra di bilancio regionale 2021-2023. È stato un bilancio all’insegna del rigore, del tutto blindato dall’eventuale contributo dell’aula: la precarietà dei conti non ha permesso al Consiglio di presentare emendamenti per rendere perfettibile l’articolato proposto dalla Giunta.
Non sono mancate le criticità durante l’analisi svolta in questi giorni: gli stessi revisori dei conti hanno rilevato alcuni vizi di procedura sul piano di rientro del disavanzo.
Ovviamente i conti risentono fortemente dell’attuale situazione di crisi alimentata dalla pandemia e, a detta di Bardi, guarda alla prossima approvazione del recovery fund per avere spazi di manovra più ampi.
In questi due giorni è stata presentata anche la relazione programmatica. Inutile dire che si tratta del solito elenco di buoni propositi che si ripresenta da svariati anni, ma che stranamente rimane incagliato nelle maglie della burocrazia e nelle visioni di sviluppo delle differenti parti politiche che si alternano al governo. L’augurio da parte nostra è che si portino a termine quei progetti infrastrutturali che permetterebbero al nostro territorio di essere più appetibile dal punto di vista degli investimenti. Parlare di idrogeno e nuove tecnologie, esaltare il sacrosanto ruolo dell’industria della cultura e del turismo, sono puri esercizi di retorica se pensiamo all’arretratezza di certi collegamenti stradali e all’obsolescenza dei collegamenti ferroviari che interessano la nostra regione.
Fortunatamente la maggioranza è riuscita a mantenere il numero legale dell’aula durante questi giorni. Un passo in avanti, visti i penosi spettacoli a cui siamo stati abituati in questi due anni di XI legislatura.
L’unico modo per poter incidere sul documento proposto dalla giunta è stato quello di presentare degli ordini del giorno, ma l’atteggiamento della maggioranza si è rivelato comunque ambiguo. Astenuti sulla quasi totalità degli orientamenti proposti. Astenuti anche sul nostro ordine del giorno relativo alle varie emergenze abitative sparse sull’intero territorio regionale e che rischiano di sedimentarsi pericolosamente. Ci siamo dovuti accontentare dell’impegno verbale dell’assessore Merra sullo stanziamento dei contributi per gli affitti alle famiglie di Irsina, Pisticci e Maratea interessati dagli sgomberi delle palazzine ATER. La stessa Merra non si è sbilanciata sul progetto di ricostruzione che interessa le palazzine ATER di Irsina.
Di questo bilancio rimangono dunque una serie di buoni propositi che la maggioranza ha deciso di sottoscrivere con una sequela di astensioni che non lasciano ben sperare. Ci auguriamo che questa emergenza finisca al più presto in maniera tale da poter iniziare a pianificare seriamente per il futuro e a spazzare tutti gli alibi di una regione che sembra paralizzata dall’azione del suo governo.
Gianni Perrino
Carmela Carlucci
Gianni Leggieri
Movimento 5 Stelle – Basilicata