Tra i danni indiretti sulla nostra salute, non causati dal coronavirus, vi sono quelli dovuti alle mancate prestazioni. È innegabile che i ritardi nelle indagini diagnostiche, e in particolar modo nel settore dell’oncologia, saranno rilevabili a distanza di tempo dall’aumento della mortalità per patologie tumorali che, proprio grazie alla prevenzione, sono tenute sotto controllo. In Basilicata, gli screening oncologici per utero e colon retto sono fermi al palo e non ci è dato conoscere i motivi del loro mancato avvio. Questa storia va avanti da circa un anno e tanti, purtroppo, sono gli ammalati che attendono la ripartenza del servizio.
Un tale disservizio sta provocando delle conseguenze drammatiche: per le donne lucane non è più possibile fare prevenzione e tutelare la propria salute. Dopo una serie di proroghe concesse alla incaricata di effettuare gli screening oncologici in Basilicata, la Fora SpA, il contratto con la nuova ditta aggiudicataria del servizio non è stato ancora stipulato. Il cambio d’appalto non è ancora avvenuto e, quindi, il servizio non è garantito. Bocche cucite tra i vertici della Regione e dell’Azienda sanitaria, con il consueto rimpallo di responsabilità. E intanto, 30 mila donne lucane attendono di fare lo screening di primo livello! Di chi è la responsabilità di questo immobilismo?.
Per fare chiarezza sulla sospensione, chiederne le ragioni e chiedere che si riavvii immediatamente la giusta pratica di prevenzione, a inizio dicembre 2020 abbiamo presentato formale interrogazione all’assessore Leone, ma non abbiamo avuto ancora nessuna risposta in merito.
In molti casi, la prevenzione costituisce l’unica arma a nostra disposizione contro un male incredibilmente diffuso e letale.
L’emergenza pandemica sta provocando una paralisi totale del sistema sanitario e non possiamo correre il rischio che alle vittime del Covid si affianchi la tragedia, silenziosa, di coloro che, nel frattempo, non riescono a sottoporsi alle diverse cure o alla precauzione salvavita, come quella praticata attraverso lo screening oncologico.
In merito agli enormi ritardi, la stampa informa che sarebbe stato presentato un esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Potenza; attendiamo, quindi, fiduciosi il pronunciamento della magistratura, nella speranza che si diano, al più presto, risposte concrete e si possa garantire il diritto alla salute dei lucani: sarebbe un atto di lealtà nei confronti di coloro che hanno la necessità di fare prevenzione.
Gianni Leggieri
Gianni Perrino
Carmela Carlucci
Gruppo Consiliare M5S Basilicata