La telegrafica comunicazione sulla cancellazione della prossima seduta di consiglio regionale suona come una presa d’atto del fallimento politico della maggioranza a sostegno del Presidente Bardi.
A quasi due anni dall’insediamento di Bardi è pacifico affermare che la grande assente è stata proprio la politica. Per mesi abbiamo assistito alla sterile filastrocca della rivendicazione della vittoria accompagnata dai vari exploit di qualche consigliere che ha pagato qualche cambiale politica ai propri sostenitori. Poi è arrivato il ciclone pandemico che non ha risparmiato nessuno ed ha accentuato i limiti della giunta Bardi, deragliata definitivamente sulla riforma del Consorzio industriale della provincia di Potenza. Riforma che vorremmo sapere da chi è stata scritta.
Il modo in cui si affrontano queste fibrillazioni è francamente imbarazzante: un misto tra silenzio, arroganza, inadeguatezza e commissariamento visto che per risolvere i malumori all’interno della maggioranza bisogna attendere le disposizioni di qualche leader nazionale.
Per avere qualche segnale di vita bisogna andare a rovistare tra dichiarazioni e trasmissioni televisive. Ieri Bardi annunciava in pompa magna la sua presenza come opinionista alla trasmissione “Mattino 5” mentre Cicala e Leone erano impegnati all’inaugurazione del reparto di Psichiatria dell’ospedale di Villa d’Agri.
I lucani si trovano quindi nel limbo di una doppia crisi: quella nazionale avviata da Renzi e quella regionale esplosa dopo mesi di guerre intestine malumori per troppo tempo repressi.
Nel frattempo si continuano ad accumulare emergenze su emergenze sul territorio regionale e la lista contiene argomenti rilevanti: la TOTAL fa il bello e cattivo tempo in barba a tutte le ammonizioni; ci sono dossier da preparare per scongiurare lo spauracchio del deposito unico di scorie radioattive; si attende una gara per mettere fine alla disastrosa gestione del TPL. Bardi e la sua giunta non hanno un’idea della Basilicata del futuro: l’intero Consiglio Regionale e i cittadini lucani attendono da mesi di leggere il Piano strategico regionale, documento che dovrebbe essere il faro per un utilizzo corretto e ben pianificato dei fondi comunitari e di quelli dei Recovery Plan. Il piano sarà pronto nel 2024?
Gli stessi assessori potrebbero avere la decenza di dare risposta alle centinaia di interrogazioni inevase dall’inizio della legislatura. Per adesso solo immobilismo, anche all’interno delle commissioni. La quarta commissione, ad esempio, è inattiva da qualche settimana. È proprio in quella sede, ad esempio, che si potrebbe iniziare a discutere della nostra proposta di legge per l’introduzione di limiti alle emissioni degli impianti di estrazione petrolifera.
Bardi e la sua maggioranza riflettano attentamente in maniera autonoma senza attendere i dictat da qualche tavolo romano. I consiglieri di maggioranza la smettano una volta per tutte di considerare la regione come una squallida torta da spartire altrimenti prendano atto del loro fallimento e mettano fine a questa agonia.
Gianni Perrino
Gianni Leggieri
Carmela Carlucci
Movimento 5 Stelle Basilicata – Consiglio Regionale