La rocambolesca seduta di ieri ha permesso alla maggioranza di guadagnare ulteriore tempo per l’approvazione del disegno di legge concernente la liquidazione del Consorzio Industriale della Provincia di Potenza e l’istituzione del Consorzio industriale ‘API-Bas S.p.A.’ che ingloberà anche il Consorzio Industriale della Provincia di Matera.
Inutile dire che si tratta di una mossa per staccare la spina al Consorzio di Potenza che avrebbe accumulato circa 80 milioni di euro di debito. La soluzione proposta dalla maggioranza di Bardi appare frettolosa ed approssimativa. Ad oggi, nessuno sembra aver dichiarato il dissesto del Consorzio Industriale ASI di Potenza e questo aspetto potrebbe rivelarsi non di poco conto per l’integrità funzionale del nuovo soggetto. Inoltre occorre tener conto degli oltre due milioni di euro di tfr che si andrebbero a sottrarre al capitale sociale (cinque milioni) del nuovo soggetto. La fusione, anche se differita nel tempo, potrebbe danneggiare il Consorzio Industriale del materano che, a differenza dell’ASI di Potenza, non presenta particolari problemi gestionali e finanziari. Una mossa del genere potrebbe risultare dannosa nel processo di costituzione delle Zone Economiche Speciali che ricadono nelle aree oggi di competenza dei due consorzi. Altro aspetto non meno importante riguarda il profilo giuridico del nuovo soggetto che con il DDL si vorrebbe andare a costituire, ovvero una società per azioni; i fatto che in nessun’altra parte d’Italia le aree industriali siano gestite da una spa ma, conformemente a quanto previsto dal quadro normativo nazionale, da enti pubblici economici, dovrebbe quantomeno indurre ad una profonda riflessione. Tra l’altro, una spa di questo tipo andrebbe a pesare in maniera potenzialmente insostenibile in sede di bilancio consolidato dell’ente Regione.
Durante la riunione delle commissioni consiliari tenutesi ieri, la maggioranza sembrava aver preso coscienza del pasticcio messo in campo dal DDL. Comprendiamo la necessità di voler salvaguardare i livelli occupazionali del consorzio e di voler rilanciare l’azione dello stesso, ma crediamo sia necessario più tempo al fine di trovare la soluzione più efficace dal punto di vista istituzionale e amministrativo, salvaguardando l’autonomia dei consorzi Industriali nelle due province, i quali giocheranno un ruolo di primo piano nei prossimi anni, sia per quanto riguarda le aree della ZES, sia per quanto riguarda i processi che si innescheranno con il Recovery Fund. Risulta quindi necessario farsi trovare pronti con strumenti adeguati su tutti i profili. Senza un piano industriale e senza che si espliciti chiaramente come si vorrebbero eliminare le numerose criticità gestionali, oramai strutturali, delle aree industriali della provincia di Potenza, sarebbe bene ponderare meticolosamente i passi che ci si vorrebbe affrettare a compiere.
Gianni Perrino
Gianni Leggieri
Carmela Carlucci
Movimento 5 Stelle Basilicata – Consiglio Regionale