Il Metapontino è una delle aree più importanti della nostra regione. Al tempo stesso è una delle zone con numerosissimi problemi ai quali negli anni la Regione non è riuscita a fornire risposte concrete.
Tra le risposte inadeguate vi è sicuramente la vicenda che accompagna la creazione della Città della Pace a Scanzano Jonico. La Città della Pace nasce per iniziativa della compianta Betty Williams, premio Nobel per la pace, la quale nel 2003, durante la mobilitazione popolare in risposta al progetto di localizzare un deposito di materiale radioattivo a Scanzano Jonico, propose di intervenire a sostegno di un utilizzo alternativo del territorio.
La Fondazione Città della Pace per i Bambini Basilicata, creata dalla Regione Basilicata, dai Comuni di Scanzano Jonico e Sant’Arcangelo insieme al “World Center of Compassion for Children”, è attiva dal 2011 e realizza percorsi individuali di accoglienza, tutela e integrazione per le persone che hanno subito persecuzioni o temono di subirne a causa della loro etnia, religione, nazionalità o appartenenza a un certo gruppo sociale.
Manca ancora qualche passaggio per la realizzazione dei lavori e lo stallo che si registra sul progetto inizia a preoccupare. Attualmente è in attesa di approvazione il progetto di completamento dell’opera proposto dal Comune di Scanzano Jonico (MT) presentato nel 2018. Una buona strada per il completamento definitivo dell’opera è sicuramente rappresentato dai finanziamenti previsti dal PON Legalità 2014-2020 – asse VII “Accoglienza e integrazione migranti” – azione 7.1.2 “Interventi per l’ospitalità dei lavoratori stagionali ed il contrasto al fenomeno del caporalato”. A questo proposito il Comune di Scanzano Jonico ha approvato lo schema di Accordo di partenariato con la Regione Basilicata per la presentazione del progetto denominato “Realizzazione di un centro di accoglienza migranti presso il plesso città della pace in agro di Scanzano Jonico (MT)”. Si attende la ratifica da parte della Regione Basilicata e lo strano silenzio inizia a destare perplessità.
Pietro Simonetti (Coordinamento Tavolo Nazionale Anticaporalato del Ministero del Lavoro), durante una riunione del Tavolo Anticaporalato del 26 novembre 2020, rimarcando il ritardo da parte della Regione Basilicata, ha paventato la possibile perdita dei fondi PON Legalità.
In questi mesi non sono mancate le solite becere strumentalizzazioni dei novelli leghisti che per dare un senso alla loro attività politica hanno iniziato a soffiare sul vento dell’odio. D’altro canto, sempre nella maggioranza del Presidente Bardi, c’è chi, come il consigliere Quarto, assicura sull’ultimazione dei lavori.
Crediamo fermamente che non ci sia più tempo da perdere e che il progetto approvato sia perfettamente compatibile con le finalità della Città della Pace. Il territorio del metapontino e, nello specifico quello di Scanzano Jonico, hanno bisogno di un forte segnale improntato alla legalità. Il completamento della Città della Pace sarebbe una risposta concreta alle ombre oscure che hanno portato al commissariamento per mafia del Comune di Scanzano.
Abbiamo depositato una interrogazione per conoscere i motivi di questo stallo e al contempo sollecitare la Giunta a sottoscrivere il protocollo.
Gianni Perrino
Portavoce M5S Basilicata – Consiglio Regionale