In occasione della seduta svoltasi ieri della Prima Commissione Affari Istituzionali della quale faccio parte, ho voluto fare un ulteriore approfondimento sulla delicata questione della partenza del Parco naturale regionale del Vulture. Dobbiamo arrivare al traguardo nel migliore dei modi, con la designazione di un Presidente capace e con appropriate competenze professionali. Ho chiesto informazioni in Prima Commissione, che di recente si è espressa esprimendo parere negativo sui curricula dei cinque sindaci autocandidatisi alla carica di Presidente del Parco, in merito alla ricezione di comunicazioni da parte della Comunità del Parco sulla eventuale rivisitazione delle decisioni prese nello scorso mese di settembre. Per la precisione ho chiesto se la Comunità del Parco ha tenuto conto dell’istanza in autotutela, presentata da molte associazioni del territorio, della deliberazione della Comunità del Parco con cui il 22 settembre scorso i sindaci di Barile, Atella, Rapolla, San Fele e Ruvo del Monte si sono candidati alla guida del Parco pur non avendo i requisiti e pur avendo forzato le procedure previste.Nessuna risposta è pervenuta al Consiglio regionale. Neppure due mesi fa, in sede di Comunità del Parco, organo del neonato ente, la scelta dei sindaci di Atella, Barile, Rapolla, San Fele e Ruvo del Monte, che hanno presentato la loro candidatura alla guida del Parco, ha provocato critiche e dissenso da parte dei primi cittadini di Melfi, Rionero e Ripacandida.
I curricula in questione sono stati bocciati dalla maggioranza presente in Prima Commissione. Oltre al mio voto contrario, anche quello di Forza Italia (Consiglieri Acito e Bellettieri). La difesa di ufficio dei sindaci autocandidatisi è stata invece svolta inspiegabilmente dalla Lega. Altro che rinnovamento!È davvero inspiegabile il comportamento dei cinque sindaci desiderosi di ricoprire la carica di Presidente del Parco, che non tengono neppure conto di quanto indicato dalla Prima Commissione.
Nel frattempo, però, alcuni misteriosi firmatari di una lettera pubblicata sugli organi di informazione locale, difendono a spada tratta la smania di protagonismo di chi ha una visione ormai superata della gestione del territorio e dovrebbe avere ancora più a cuore le sorti di un territorio formidabile come il Vulture.
Auspico che la discussione aperta, con gli interventi nella Prima Commissione del Consiglio regionale, così come indicato dalla legge, possa aprire una nuova fase e consentire al Parco del Vulture di partire veramente. Con una governance autorevole e degna di questo nome.
Gianni Leggieri
Consigliere regionale MoVimento Cinque Stelle