Dopo ben 3 anni dall’istituzione del Parco del Vulture (mai partito con i lavori), si è tenuto un incontro tra i sindaci dell’area, l’assessore Rosa e il commissario del Parco per addivenire all’unica conclusione che ci sono le risorse per far partire l’Ente (circa 500.000€). Parliamo di organico e struttura, non di investimenti e attrattori turistici. Si prevede, poi, lo stanziamento di qualche altra risorsa per “incarichi professionali per la valutazione dello stato ecologico dell’area” di Monticchio, che, tra le altre cose, si vuol candidare a sito UNESCO. Indubbiamente, una iniziativa positiva, ma che non si trasformi nell’ennesimo fumo gettato negli occhi dei cittadini.
Insomma, a giudicare dagli ultimi provvedimenti, si tratta, ancora una volta, di incarichi professionali e soldi da sperperare, nonostante manchi l’A B C.
Eppure, l’ecosistema di Monticchio è, da decenni, al centro di studi, di tesi universitarie e di ricerche, comprese quelle svolte da Università degli Studi di Firenze, Università degli Studi della Basilicata, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia – Sezione di Palermo e di Bologna, Istituto di Geoscienze e Georisorse del Consiglio Nazionale delle Ricerche – Sezione di Firenze, Associazione Naturalistica Geode. Ricerche e pubblicazioni scientifiche che hanno visto la partecipazione di importanti docenti universitari, italiani e tedeschi.
Parliamo ancora di incarichi professionali e studi quando, a Monticchio mancano i fondamentali: gli accessi e la fruibilità dei laghi NON esistono, il decoro è un optional.
Che si sappia, la Regione Basilicata è direttamente PROPRIETARIA di 22 ettari di terreno sul lago Grande. Sì, proprio lì dove insistono rovi e alberi caduti che non consentono ai turisti di accedere agevolmente sul principale attrattore. Il lago.
L’azienda di Promozione Turistica (APT) probabilmente conserva, quasi con gusto nostalgico, qualche foto del lago Piccolo col Cigno e l’abbazia sullo sfondo; ad oggi, tuttavia, non saprebbe cosa promuovere: la scelta imbarazzante si consuma tra gli alberi caduti, i tavoli da Pic Nic divelti o, magari, i cassonetti dei rifiuti del ‘70.
Siamo stanchi delle passerelle politiche che si avvicendano sul luogo. Sono già stanca persino io di parlare di una località dotata di indiscusse potenzialità per l’intera Area Nord, ma sciaguratamente abbandonata, rispetto a cui la Giunta regionale di turno non è disposta a investire.
Invito Gianni Rosa ad avviare lavori di riqualificazione tangibili e funzionali, a favore dei cittadini lucani e dei turisti:
– pulizia di rovi, alberi pericolanti e di edera che soffoca le piante – nel rispetto, si intende, dell’ecosistema – così da favorire l’accesso e la fruizione dei laghi da parte di turisti e abitanti;
– ripristino del manto stradale;
– ripristino delle banchine in legno sul lago grande;
– ripristino del guard rail divelto all’ingresso di Monticchio;
– ripristino delle staccionate del lago piccolo;
– ripristino della segnaletica stradale;
– messa in funzione dell’area parcheggio realizzata con fondi PIOT nel 2015
– completamento e affidamento di tutti i “nuovi” chalet in legno realizzati anche con fondi PIOT nel 2015
– messa in funzione e ammodernamento dei bagni pubblici posizionati in prossimità del lago Piccolo (ISTMO);
– realizzazione di infrastruttura per la banda larga;
– realizzazione di isole ecologiche, con nuovi cassonetti per la raccolta differenziata;
– realizzazione di un eventuale attrattore che sia eco-sostenibile e compatibile con la destinazione: parco avventura, fun bob, etc.
Solo dopo aver realizzato questi interventi elementari, potremo ragionare di massimi sistemi e in questo il Parco del Vulture potrà essere un elemento a valore aggiunto, sempre che le nomine, a partire dal Presidente, non lo facciano diventare l’ennesimo “CARROZZONE”
Carmela Carlucci
Movimento 5 Stelle Basilicata