Correva la seconda metà di febbraio 2020, nel bel mezzo del Carnevale, in epoca pre “lockdown” anticovid-19, quando un nervoso e stizzito Salvatore Adduce minacciava di chiamare i Carabinieri a seguito della nostra constatazione della mancanza di trasparenza e ampio utilizzo di procedure sotto-soglia da parte della Fondazione Matera – Basilicata 2019. Adduce, evidentemente condizionato dell’atmosfera carnascialesca, ci accusò – ironicamente ma non troppo – addirittura di stalking.

Oggi quelle accuse ci fanno ancora più sorridere: nella giornata di ieri abbiamo ricevuto perentoria conferma di quanto andiamo pubblicamente sottolineando da sempre sulla evidente mancanza di trasparenza nelle attività della Fondazione Matera – Basilicata 2019. Chi è l’autore di questa conferma? E’ l’Autorità Anticorruzione (ANAC), che sulla vicenda è intervenuta con propria delibera numero 558 del 01 luglio 2020 recante “Provvedimento di ordine volto all’attuazione di disposizioni di legge in materia di trasparenza – Adeguamento del sito web istituzionale della Fondazione per la partecipazione Matera- Basilicata 2019 alle previsioni del d.lgs. n. 33/2013 “.

La delibera nasce da una nostra interrogazione con contestuale segnalazione all’ANAC depositata a giugno 2019: nell’atto ispettivo avevamo evidenziato la carenza (o assenza) di  dati e informazioni nella sezione del sito internet “Amministrazione Trasparente” della Fondazione (informazioni e dati previsti dagli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni D.Lgs. 14 marzo 2013, n. 33). Per la Fondazione era invece “tutto a posto” come si evince dalla risposta ai nostri quesiti.

L’ANAC evidentemente non la pensa alla stessa modo di Adduce & co. ed ha elencato tutta una serie di criticità e carenze che, nonostante i solleciti, non sono state rimosse dalla Fondazione. Dalla delibera ANAC risulta che la stessa avesse addirittura concesso una proroga – su  richiesta da parte del Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza (RPCT) della Fondazione – alla rimozione delle criticità e incompletezze del sito “Amministrazione Trasparente”. Malgrado ciò, come appurato dall’ANAC, persistono carenze in materia di trasparenza sull’organizzazione, sugli incarichi apicali, sulla dotazione organica, sul piano delle performance e sulle modalità di esercizio dell’Accesso Civico. 

Ora, l’ammonizione dell’ANAC non è proprio un bel segnale per una Fondazione destinataria di svariate decine di milioni di euro di soldi pubblici per la gestione dell’evento “Matera 2019”. Una Fondazione che, peraltro,  continua a reclamare ulteriori risorse e personale per proseguire le proprie attività “statutarie”.

Ci auguriamo che la Fondazione possa finalmente rispondere positivamente all’ANAC, evitando sanzioni e conseguenze più serie, nella speranza che non ci si nasconda dietro l’emergenza Covid-19. I mirabili fautori dell’ Open Future grazie al lavoro agile avrebbero potuto, e già da mesi, risolvere tutte le criticità che avevamo  evidenziato a giugno 2019, evitando la figuraccia della contestazione ufficiale dell’ANAC. Open future, ma anche wide transparency!

Gianni Perrino
Portavoce M5S Basilicata – Consiglio Regionale

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