Il Governatore Bardi si promuove da solo, come ai tempi delle strutture russe di Stato, con un “un sondaggio dell’Istituto demoscopico Noto realizzato ad aprile”, costato per giunta anche 45 mila euro di soldi pubblici.
Sorvolando su quanti modi il governatore “campano” avrebbe avuto, in questo periodo di grave epidemia sanitaria ad economica, per spendere meglio questa 45 mila euro, c’è da dire che, andando ad esaminare la determina di affidamento, datata 25/10/2019, scopriamo anche che il sondaggio doveva essere svolto tre volte nell’arco di sei mesi a partire presumibilmente da novembre, su un campione di 1500 lucani per volta, per un totale di 4500 interviste. Il risultato di gradimento elevato da parte dei lucani sull’operato dell’attuale governo regionale, che l’ufficio stesso del governatore ci ha comunicato, riporterebbe in realtà notizie non corrispondenti alla realtà dei fatti perché la presupposta indagine conoscitiva è in un certo senso datata, non riconducibile al momento attuale.
Questo modus operandi ci sembra il classico metodo, tipo “Pravda”, la nota agenzia russa che diffondeva solo le notizie gradite a chi governa. Lo scopo del sondaggio, come riportato nella determina, è quello di “analizzare i bisogni e le attese dei cittadini lucani”: bisogni e attese che dovrebbero essere già noti ad un presidente della Regione che conosce il proprio territorio e i propri cittadini. La giunta regionale si è insediata a maggio del 2019, dopo più di un mese di silenzio, contrasti e forti frizioni tra le forze che compongono la coalizione di centro-destra. Ci chiediamo, quindi, quali domande siano state poste ai lucani, con quale metodo demoscopico per riuscire a tributare a Bardi un così lusinghiero tasso di gradimento. Se davvero fosse sua intenzione analizzare i bisogni e le attese dei cittadini lucani, piuttosto che affidarsi a istituti demoscopici, il governatore Bardi dovrebbe iniziare ad andare in giro per la Basilicata, una regione che conosce poco (per sua stessa ammissione), per incontrare i lucani, de visu, e si faccia riferire da loro, direttamente e senza mediazioni, le loro esigenze e le immancabili lamentele, proprio come dovrebbe fare, normalmente e con diligenza, un pubblico amministratore.
Ci auguriamo che quello di Bardi sia stato soltanto un maldestro tentativo di autopromozione che, in epoche sociali e collettive di così particolari emergenze, dovrebbero essere meno autoindotte, è più assoggettate a parametri concreti. Come, ad esempio, onestà e trasparenza.
Carmela Carlucci, consigliere regionale m5s Basilicata
Marco Falconeri, consigliere comunale m5s Potenza
Agnese Gallicchio, m5s Senato
Gianni Leggieri, consigliere regionale m5s Basilicata
Canio Mancuso, consigliere comunale m5s Filiano
Antonio Materdomini, consigliere comunale m5s Matera
Gianni Perrino, consigliere regionale m5s Basilicata
Domenico Teto, consigliere comunale m5s Genzano di Lucania
Nicola Zifarone, consigliere comunale m5s Venosa