Gli automobilisti e in generale tutti i cittadini lucani continuano a subire la presa in giro dei cantieri da tempo chiusi, volti all’ampliamento di alcuni tratti della Ss 658 Potenza–Melfi. Si tratta dell’arteria stradale più importante (e più pericolosa) della Basilicata, percorsa ogni giorno da decine di migliaia di mezzi.
Lo scorso 27 novembre l’amministratore di Anas Simonini ha incontrato il presidente della Giunta regionale, Vito Bardi, annunciando, entro dieci giorni, la ripresa dei lavori sulla Potenza-Melfi. Ad oggi nessuna novità. Tutto fermo. I cantieri sono chiusi e del prezioso lavoro degli operai per allargare alcuni tratti della Ss658 neanche l’ombra. Sulla sicurezza stradale e sui collegamenti in Basilicata – vera nota dolente della nostra regione – si continua ad avere un atteggiamento strafottente e beffardo. E a pagarne le spese sono ancora una volta i cittadini, maltrattati da chi ha anche la faccia tosta di prendere in giro il presidente (ed i lucani tutti) della Regione Basilicata direttamente negli uffici della Giunta regionale.
I lavori sulla Potenza-Melfi devono riprendere il prima possibile. Purtroppo l’infrastruttura in questione risulta inadeguata al traffico veicolare che è costretta a sopportare anche a causa delle scelte di questi anni di accentrare i servizi nella città di Potenza (penso ad esempio alla chiusura del Tribunale di Melfi o di tanti altri presidi della pubblica amministrazione) e del traffico pesante generato dalla presenza dello stabilimento FCA di Melfi. È infatti innegabile che negli ultimi anni è aumentato molto il traffico lungo la S.S. 658 anche per la mancanza di un adeguato servizio di trasporto pubblico che risponda alle esigenze concrete dei cittadini lucani.
Purtroppo in questi anni ANAS ha fatto registrare numerosi ritardi e problemi inerenti l’avvio e l’avanzamento dei lavori. Non sono più tollerabili i ritardi riguardanti la riapertura dei cantieri, così come non sono più tollerabili i disagi ai quali sono costretti gli automobilisti sul famigerato “ponte Scescio”, nel territorio del Comune di Barile, dove da oltre un anno il traffico è regolato da un semaforo con inevitabili contrattempi e, soprattutto, rischi.Il viadotto è sottoposto quotidianamente a forte stress dovuto all’elevato traffico che caratterizza l’arteria che collega il nord della regione con il capoluogo ed è l’unica via di accesso allo stabilimento FCA di Melfi.
Rinnovo l’invito a fare sentire la propria voce e quella dei loro concittadini su questi disagi interminabili a tutti sindaci dei paesi attraversati da questa importante arteria.
Gianni Leggieri
Consigliere Regionale M5S Basilicata