Nelle prossime settimane si discuterà sul rinnovo della concessione petrolifera in Val D’Agri, la cui scadenza è prevista per il 26 ottobre 2019.
In Consiglio abbiamo già avuto modo di sottolineare la mancanza di visione strategica in chiave di exit strategy dal fossile esortando il governo regionale a mettere in campo azioni più severe nei confronti delle compagnie che estraggono.
Sono stati tanti, troppi, gli incidenti che si sono verificati in questo ventennio di estrazioni ed a ricordarcelo in maniera sistematica ci sono le fiammate del COVA di Viggiano. Non c’è solo l’aria a subire gli effetti nefasti del ciclo estrattivo, ma anche sottosuolo e falde acquifere: la ferita dello sversamento di 400 tonnellate di greggio emersa a febbraio 2017 è uno squarcio profondo che ancora fa male. Non saranno mai sufficienti le compensazioni economiche per riparare un danno così ingente.
In questi mesi ENI ha posto in essere un piano di caratterizzazione per rimediare al disastro ambientale seguito allo sversamento dei serbatoi colabrodo. Non sono mancate le pesanti censure da parte dell’ISPRA sulla campagna di monitoraggio posta in essere da ENI, censure che hanno riguardato la presenza di alcuni inquinanti e l’inutilità di parte dei piezometri piazzati per il controllo. La consegna dei risultati del piano di caratterizzazione è slittata più volte a seguito delle proroghe concesse dalla Regione Basilicata. L’ultimo termine utile per la consegna dei risultati era il 30 settembre 2019 così come previsto dalla D.G.R. n. 313/2019.
Considerata l’imminente scadenza della concessione, crediamo sia doveroso sapere se ENI ha adempiuto agli obblighi previsti dalla citata deliberazione della Giunta. Per questa ragione abbiamo depositato una interrogazione in Consiglio Regionale.
ENI deve capire che è finito il tempo dell’anarchia e il nuovo governo regionale deve far valere effettivamente il suo potere contrattuale, soprattutto in termini di salvaguardia di salute e ambiente.
Gianni Perrino
Portavoce M5S Basilicata – Consiglio Regionale