Come portavoce del M5S e cittadino lucano, alla vicenda ArpaB con cui questo nuovo governo lucano di Centro-Destra (ad alto personale campano) continua a dimostrare nei fatti, non solo la propria incapacità di affrontare (e tanto meno di risolvere) i problemi primari della tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini.
Ennesimo paradosso sulle scelte: per svolgere le proprie attività sui controllati (Eni e Total), le attività di gestione dell’Ente Pubblico controllore ArpaB (tra cui anche le spese per il personale e per i controlli ambientali) potrebbero essere finanziate anche dai proventi delle royalties ovvero con i soldi degli stessi controllati (Eni). Egregio Presidente Bardi, se davvero intende utilizzare i proventi delle royalties per l’ambiente, lo faccia per il ripristino ambientale e non per finanziare lo stesso Ente Pubblico che dovrebbe effettuare controlli proprio su chi lo “paga”, così adombrando ulteriormente un sistema di controllo fondato sulla terzietà e l’autonomia professionale.
Ennesima incapacità di amministrare: non salta nessuna “sedia” nonostante oramai da giorni i lucani assistano increduli al rimbalzo delle responsabilità. Da una parte il DG ArpaB dr. Iannicelli (nominato da Pittella) che dal 2017 riteneva di poter utilizzare finanziamenti europei. Tanto è che nella seduta del 3 Luglio in III Commissione dichiara (testualmente) “il piano industriale viene finanziato con fondi FESR e FSC che non sono fondi ordinari della Regione” e inoltre ribadisce che ciò si era concretizzato sulla base di provvedimenti non solo della Giunta, ma anche del Consiglio Regionale.
Dall’altra parte invece, sia il DG regionale dr. Manti (dipartimento finanza) che il titolare dell’Autorità di gestione Fondi Europei dr. Bernardo che, dopo oltre 3 anni però, smentiscono a dicembre 2018 la possibilità di sostenere le spese del personale ArpaB con fondi della Comunità europea!
Al centro, sia il Presidente Bardi che nel frattempo comunque sottoscrive un protocollo con Eni e che a latere dichiara che “il rispetto dell’ambiente sarà al centro di ogni nostra decisione” e sia l’Assessore all’Ambiente che lamenta di non essere stato sentito per l’attuazione del progetto Masterplan “al fine di consentire il potenziamento dei controlli ambientali”
Insomma il popolo lucano, già tradito per anni dalle politiche sul petrolio dei Bubbico, De Filippo e Pittella che, senza un vero rispetto dell’ambiente hanno permesso di “appropriarsi” del nostro petrolio (e di tutti i proventi) tranne l’elemosina delle royalties ora, con il “nuovo” (si far dire) governo di centro destra, continuerà comunque a subire. In cambio del mantenimento in vita di un apparato clientelare burocratico come quello dell’ArpaB (che sarà alle dipendenze proprio di chi dovrebbe essere controllato), la Basilicata sarà ancora colonia delle multinazionali e per di più in forma istituzionalizzata.
In sintesi viene da chiedersi: serve ancora mantenere in vita il carrozzone ArpaB se snaturato dei compiti e delle fondamentali funzioni di terzietà e di indipendenza sulla base dei quali fu istituito?