Siamo ormai a ridosso delle elezioni comunali del prossimo 26 maggio, giorno in cui saranno chiamati ad esprimere il loro voto anche i cittadini di Venosa.
Si tratta di una consultazione elettorale di estrema importanza per il futuro della mia città e dei mei concittadini, che da anni ormai chiedono e hanno dimostrato nelle recenti tornate elettorali (elezioni politiche e regionali) un cambiamento radicale. È giunto il momento di invertire la rotta anche nel Comune di Venosa. Occorre un vero cambio di passo per dotarsi di un’amministrazione trasparente, che metta al centro del proprio operato il miglioramento della qualità della vita di tutti i cittadini.
Io ripongo piena fiducia in Marianna Iovanni, candidata sindaco per il Movimento 5 Stelle e nella lista che la sostiene, composta da persone capaci e competenti provenienti da diversi ambiti della società civile. Marianna Iovanni e gli altri candidati si stanno impegnando in una campagna elettorale tra la gente per spiegare un programma ricco di idee innovative. È un programma frutto di anni di attività politica, di ascolto dei cittadini, di incontri con le categorie produttive, con agricoltori, artigiani, commercianti, associazioni, scuole, insegnanti, ragazzi, bambini, anziani. Tutte le persone incontrate, ascoltate e con cui si è creato un proficuo e costruttivo confronto sanno benissimo quale sia l’approccio ai problemi della città di Venosa da parte del Movimento 5 Stelle, e, soprattutto, di Marianna Iovanni e degli altri candidati alla carica di consigliere comunale. Occorre difendere i diritti dei venosini, volontà non solo proclamata, ma da dimostrare con fatti ed azioni concrete. Sono state le battaglie fatte in Consiglio comunale e in Consiglio regionale contro lo sfruttamento petrolifero, contro lo scempio dell’eolico selvaggio, a difesa dell’ambiente e della salute dei venosini. Ricordo pure l’impegno mio e di tutto il M5S per vederci chiaro anche sul cementificio di Barile. Impegno sempre massimo anche sul termovalorizzatore Ex Fenice di San Nicola. Proprio qui e lo dimostrano i nostri atti ci siamo battuti con tutte le forze per impedire la realizzazione di diversi impianti FORSU (frazione organica rifiuti solidi urbani) a Melfi, che secondo qualche “avveduto” politico doveva essere trasformata nella pattumiera d’Italia.
Ci siamo battuti con tutte le energie a disposizione contro il permesso di ricerca petrolifera “Palazzo San Gervasio”, che tocca direttamente il territorio di Venosa. L’ultima presa di posizione è stata contro la creazione di un impianto di produzione di biometano, alle porte di Venosa in una zona di grande pregio agricolo. Questa è stata una battaglia in cui il M5S in totale solitudine ha difeso gli interessi di Venosa e dei venosini. L’impianto in questione, della Biometh S.r.l., è di dimensioni importanti. La comunità venosina non è stata adeguatamente informata dagli attuali amministratori se non a cose fatte.
Con Marianna Iovanni, ne sono certo, il Comune di Venosa sarà una “casa di vetro”, dove trasparenza ed efficienza saranno i punti cardine dell’azione amministrativa.
Io non ho fiducia nei politicanti di mestiere, i cosiddetti professionisti della politica che dopo anni, che dico anni, decenni di attività politico-amministrativa, dopo aver indossato e cambiato tantissime “casacche” hanno il barbaro coraggio di ripresentarsi al cospetto dei cittadini e candidarsi alla carica di sindaco. Non c’è bisogno che faccia nomi, ogni mio riferimento è puramente casuale!
Quello che, però, mi fa ancora di più affermare di non avere nessuna fiducia in questi politici di professione, è la loro capacità di far passare tutto quello che è accaduto in questi anni come prassi della vita politica. Sto parlando di inchieste, condanne da parte della Corte dei Conti, cambiamenti di schieramenti per una poltrona (Presidenza del Consiglio Regionale), atteggiamenti indegni come quando la maggioranza in Consiglio regionale si dematerializzò sulla mozione che chiedeva lo stop alle attività di Tecnoparco facendo cadere il numero legale della seduta (giochetto intollerabile riproposto già svariate volte nel corso della penultima consiliatura). Ha fatto storia, in quell’occasione, l’inequivocabile invito del nostro concittadino rivolto a Mario Polese: “T n’aia ‘sci “ (tradotto dal dialetto: “Te ne devi andare”).
Come dimenticare gli atteggiamenti da giocatore delle tre carte durante una votazione in Consiglio regionale e in diretta streaming, un video visto e rivisto purtroppo in tutta Italia? Quale credibililtà possono offrire ai cittadini di Venosa queste persone che hanno fatto della politica la loro professione. Facendo tanti anni di politica hanno imparato che spesso noi cittadini abbiamo purtroppo la memoria corta e dimentichiamo facilmente.
Però, sono sobbalzato dalla sedia quando ho sentito parlare di lotta senza indugi all’eolico selvaggio, e di una Venosa eolico-free, da parte di chi ha votato nel corso dell’ultimo consiglio regionale della scorsa legislatura (12 Marzo 2019) a favore della Modifica del PIEAR, Piano energetico regionale, raddoppiando di fatto la possibilità di costruire impianti eolici sul territorio lucano.
Sono sobbalzato dalla sedia quando ho sentito parlare di agricoltura di eccellenza, di valorizzazione delle produzioni e del territorio da parte di chi non si è mai schierato apertamente contro gli scempi ambientali in atto nel Vulture – Melfese e nel territorio di Venosa. Parlo dell’inceneritore Fenice, del Cemenificio di Barile, delle minacce petrolifere e dello stesso eolico selvaggio. In relazione a questi temi non ho mai sentito prendere una posizione netta di contrarietà alla creazione dell’impianto di produzione di Biometano dimensioni importanti della Biometh S.r.l.
Inoltre, non si può affermare con semplicità di non aver mai appoggiato un provvedimento a favore dello sfruttamento petrolifero, ma allo stesso tempo aver fatto parte della maggioranza Pittelliana-Renziana che ha in tutti modi spinto e lavorato per distruggere definitivamente la Basilicata, attraverso norme come lo Sblocca Italia.
Queste persone hanno avuto l’onore e la responsabilità di amministrare la cosa pubblica, ma hanno dimostrato che il centro della proprie attività purtroppo non è mai stato l’interesse dei cittadini.
Gianni Leggieri
Consigliere Regionale M5S Basilicata