Prendiamo con le pinze le valutazioni ottimistiche da parte dell’amministratore delegato Mike Manley sulla situazione della FCA. Ci troviamo di fronte a un anno, il 2019, che sarà caratterizzato dal calo dei volumi e dalla mancanza di produzione dei nuovi modelli. Noi continuiamo a chiedere chiarezza sul futuro degli stabilimenti italiani, maggiori investimenti su nuove tecnologie e nuovi modelli.
Nel frattempo un altro gioiello italiano, Magneti Marelli, è stato venduto ai giapponesi di Calsonic Kansei per 5,8 miliardi di euro, il gruppo italo-americano perde lo storico marchio della componentistica italiana per auto. Il nuovo gruppo si chiamerà Magneti Marelli CK Holdings e rappresenterà il settimo fornitore automotive indipendente a livello globale per fatturato, potrà contare su circa 170 stabilimenti e centri di ricerca dislocati tra Europa, Giappone, America e l’area dell’Asia-Pacifico, tra cui quello di Melfi. Manley a rassicurato sul proseguimento della collaborazione tra FCA e Magneti Marelli anche dopo questa operazione, noi come esponenti politici e delle istituzioni metteremo in campo tutti gli strumenti necessari a garantire e tutelare i livelli occupazionali.
Ricordo che a Melfi, dove attualmente sono in produzione la 500X e la Jeep Renegade, saranno prodotte anche la Jeep Renegade ibrida plug-in e la Jeep Compass. Produrre a Melfi la Jeep Renegade ibrida plug-in e la Jeep Compass. È una prospettiva sicuramente positiva sia in ottica di occupazione e sia sotto il profilo ambientale. Storicamente, da anni, sosteniamo la necessità di promuovere questa tecnologia abbandonando progressivamente le fonti non rinnovabili.
L’attenzione del M5S Basilicata sull’ iter degli investimenti a Melfi rimarrà assolutamente alta, così come lo è stata in questi 5 anni di consiliatura regionale. Voglio ricordare che FCA, a fronte dell’ennesima contrazione di mercato, nei mesi scorsi ha comunicato ai propri dipendenti che gli esuberi nello stabilimento sono passati da 1640 a 3297 e che i lavoratori interessati ai contratti di solidarietà sono passati da 5857 a 6868 su circa 7.400 complessivi, con un aumento di giornate di astensione dal lavoro medio individuale dal 28% al 48%, accompagnato da una altrettanto drastica decurtazione del salario. Il regime di andrà avanti fino al 31 dicembre 2019.
Andare in produzione con le nuove vetture tra più di un anno, perché questi sono i tempi previsti, necessita da parte delle istituzioni un monitoraggio costante e puntuale per evitare perdite di posti di lavoro soprattutto nell’ indotto, che ha subito e subisce maggiormente la mancanza di certezze sul futuro produttivo dello stabilimento di Melfi.
Noi in questi anni siamo stati sempre al fianco delle esigenze degli operai della Fca di Melfi e continueremo sempre a farlo. Li abbiamo sostenuti quando hanno lottato per affermare i principi più elementari di democrazia e rispetto della propria dignità, li abbiamo accompagnati presso i ministeri, le commissioni lavoro in parlamento e ai tavoli regionali. Quasi quotidianamente abbiamo delle interlocuzioni con tanti operai della Fca di Melfi e degli indotti, e questo accade sin dal primo giorno del nostro insediamento nelle istituzioni lucane. Sappiamo benissimo che i lavoratori non cadono in questi meccanismi perversi che li vede sempre vittime di interessi altrui, sappiamo esattamente cosa interessa ai lavoratori della FCA e dell’Indotto, un futuro sicuro, condizioni adeguate di lavoro, salute e sicurezza, il ripristino dei minuti di pausa ingiustamente tagliati solo per citare alcuni delle tematiche principali.
Auspico che continui positivamente il tavolo sul settore automotive attivato nelle scorse settimane dal Ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro, Luigi Di Maio. FCA e tutto il mondo dell’automotive hanno bisogno di una strategia unitaria in un momento in cui a livello mondiale sta cambiando tutto.
Gianni Leggieri
Consigliere Regionale M5S Basilicata