Nel febbraio 2014 l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato sanzionò le case farmaceutiche Roche e Novartis per un cartello che aveva condizionato le vendite dei principali prodotti destinati alla cura della vista, Avastin e Lucentis. I colossi farmaceutici furono sanzionati con una multa che ammontava a circa 180 milioni di euro perchè avrebbero spinto l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) a scegliere, per il mercato del Servizio Sanitario Nazionale, quello più costoso: Lucentis.
Sulla vicenda è in corso un’indagine della Procura di Roma. Vi è stata, inoltre, una sentenza del TAR Lazio che ha confermato il provvedimento dell’Antitrust e, dopo, un passaggio (favorevole) davanti alla Corte di Giustizia Europea. Il giudizio è oggi davanti al Consiglio di Stato, da cui è attesa a breve la sentenza definitiva che dovrebbe confermare la sentenza del TAR, anche alla luce dei chiarimenti della Corte di Giustizia Europea.
In questa vicenda clamorosa e truffaldina c’è anche da segnalare la marcia indietro della Novartis che a fine 2017 ha annunciato attraverso una lettera di voler rimborsare il 70% della spesa per le iniezioni intravitreali di Lucentis. La lettera, datata 20/12/2017, illustra la modalità operativa attraverso la quale Novartis, a seguito di accordi con Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) riconosce il meccanismo del “capping” ovvero manifesta la propria disponibilità al rimborso (tramite richiesta di nota di credito o concessione di fiale gratuite) per ogni occhio del paziente trattato con il farmaco Lucentis.
Attivando il rimborso cui Novartis si è resa disponibile, le aziende del Servizio sanitario regionale potrebbero quindi realizzare importanti risparmi, recuperando somme utili da destinare ad altri farmaci o altre prestazioni sanitarie. Basti pensare che, la maculopatia, ovvero una delle patologie curate col farmaco in questione, colpisce un anziano su tre sopra i 70 anni.
Noi avevamo già posto la questione all’attenzione del Consiglio Regionale attraverso una mozione urgente che, come spesso accade, è rimasta seppellita dai i ritardi e i tentennamenti che hanno caratterizzato l’azione politica della maggioranza pittelliana.
Ieri, a distanza di quasi un anno dalla presentazione della mozione, abbiamo deciso di scrivere una lettera di sollecito al Vice Presidente Franconi affinchè si impegni a procedere nel richiedere tempestivamente a Novartis il rimborso del 70% della spesa per le iniezioni intravitreali del farmaco Lucentis.
A poche settimane dalla conclusione di questa disastrosa legislatura ci aspettiamo un segnale concreto dalla Franconi.
Qui lettera inviata a Franconi.
Gianni Perrino
Portavoce M5S Basilicata – Consiglio Regionale