Sono passati cinque mesi da quella mattina di luglio quando l’inchiesta “Il Suggello” provocò un forte terremoto istituzionale in Basilicata. Pittella, definito dai magistrati “Deus ex machina” della distorsione istituzionale che si è verificata nella sanità lucana, è ancora sottoposto a divieto di dimora nella città di Potenza e sospeso a causa della Legge Severino.
Tra i protagonisti in negativo dello scandalo tutto lucano di sicuro si possono annoverare l’ex commissario straordinario dell’Azienda sanitaria Asm, Pietro Quinto e l’ex direttore amministrativo dell’Asm, Maria Benedetto. Oggi i due sono tornati a lavoro presso l’ospedale di Policoro: Pietro Quinto ricopre l’incarico di dirigente amministrativo a tempo pieno e indeterminato con ruolo di alta specializzazione al Distretto socio-sanitario di Policoro mentre Maria Benedetto ricopre l’incarico di dirigente amministrativo a tempo pieno e indeterminato con ruolo di alta specializzazione all’ospedale di Policoro. I vertici ASM, a seguito di nostra formale richiesta, ci hanno comunicato che nei confronti dei due sono stati aperti i procedimenti disciplinari previsti dal codice di comportamento dei dipendenti pubblici.
Non è nostra intenzione emettere sentenze definitive nel bel mezzo di un procedimento giudiziario ancora in corso, ma non possiamo esimerci dal condannare, sul piano dell’opportunità, alcune recenti scelte messe in atto dai vertici dirigenziali dell’ASM come, ad esempio, la nomina di Quinto e Benedetto nel ruolo di Responsabili Unici dei Procedimenti (RUP) per l’affidamento di appalti e concessioni nell’ambito di tredici gare.
È quanto si apprende dalla delibera 1083/2018 del 12 dicembre scorso. Ci rifiutiamo davvero di credere che non siano possibili soluzioni alternative nella scelta dei responsabili unici dei procedimenti. Ci siamo già attivati per approfondire la legittimità dell’atto e valutare eventuali azioni, anche di carattere legale.
Gianni Perrino
Portavoce M5S Basilicata – Consiglio Regionale