Farebbe bene a evitare il sarcasmo l’Assessore Cifarelli quando parla dello stallo in cui versa il percorso di istituzione della ZES Ionica. Il documento inviato dal Ministro per il Sud, Barbara Lezzi, parla chiaro e le criticità sono confermate anche dal Ministero delle Infrastrutture e dal Ministero delle Finanze.
È l’ennesima certificazione di un iter pasticciato che ha coinvolto in maniera disordinata tutti gli attori presenti sul territorio ed è stato spesso strumentalizzato a fini propagandistici.
Gli errori non sono di poco conto. La richiesta della Regione Basilicata di ridurre il costo delle accise sui prodotti energetici per i cittadini residenti da almeno un anno e per le imprese con sede legale sul territorio regionale interessato alla perimetrazione della ZES, cozza con le direttive del Consiglio dell’Unione Europea. Viene evidenziata la disomogeneità nella profondità e nella robustezza dei contenuti tecnico-analitici, in particolare per quanto riguarda l’analisi del tessuto economico e dei sistemi di impresa relativi alle aree lucane ricadenti nel perimetro della ZES Ionica interregionale. Le misure di semplificazione amministrativa proposte nel piano da parte della Regione Basilicata presentano un contenuto e un livello di applicazione poco definiti. Infine, non si conoscono le modalità di cooperazione tra le due regioni e i nominativi dei due rappresentanti regionali nel comitato di indirizzo delle ZES.
Ora occorre capire come intenda procedere la Giunta Regionale lucana. Forse, alla luce di questi rilievi, sarebbe opportuno informare e coinvolgere i maniera più efficace l’intero Consiglio Regionale, sperando che non arrivino – ancora una volta – documenti obsoleti.
Gianni Perrino
Gianni Leggieri
M5S Basilicata – Consiglio Regionale